Famiglia

Qui Milano:più problemi,per i servizi…

Bocceremo i piani che non prevedono la neuropsichiatria, ora il resto tocca agli ospedali"

di Carlotta Jesi

In Italia i bambini soffrono. Lungo tutto lo stivale i disturbi psichici colpiscono 15 minori su 100. E purtroppo non ovunque c?è chi tiene in adeguato conto le proporzioni del disagio infantile. A Milano, ad esempio. Ad elencare i ?numeri? della città ci hanno pensato il dottor Carlo Lenti e le dottoresse Vera Valenti e Luciana Pisciottaro, che denunciano: all?ombra della Madonnina i bambini affetti da disagio psichico sono 2 per classe. Nel 97 i casi sono aumentati del 35% rispetto al ?96, e nelle loro Uonpia (Unità operative di neuropsichiatria per l?infanzia e l?adolescenza) recentemente scorporate dalle Asl e passate alle dirette dipendenze delle aziende ospedaliere mancano gli spazi e soprattutto gli psicologi. Una denuncia pesante che ?Vita? pubblicò sul numero del 31 dicembre ma per risolvere la quale non è stato fatto molto. Anzi. «Le Asl ci hanno ?passato? qualche psicologo», spiega la dottoressa Pisciottaro, «ma in maniera assolutamente non uniforme tra le varie Uonpia. In compenso gli spazi continuano a mancare e ci accorgiamo ogni giorno di pìù che le aziende ospedaliere da cui dipendiamo non sono pronte o, meglio, non sono state sufficientemente preparate ad accoglierci. Cercano di accorparci ad altri reparti, tipo pediatria, senza riconoscere la specificità del nostro servizio. Oppure presentano in Regione dei piani triennali in cui le unità di neuropsichiatria non vengono neppure citate». Una mancanza di cultura, dunque. Per cui la direzione Sanità della Regione Lombardia afferma di aver fatto il possibile ed esorta Asl, aziende ospedaliere e neuropsichiatri a fare la loro parte. «Respingeremo qualunque piano triennale che non contempli le unità operative di neuropsichiatria per l?infanzia», precisa dalla Regione la dottoressa Pisapia, «e la giunta ha approvato un rapporto in cui i direttori delle aziende ospedaliere si impegnano a interagire con le Uonpia». Lamentele infondate, dunque? «Le momentanee difficoltà dipendono dal fatto che siamo in un momento di assestamento. Le unità di neuropsichiatria, invece di rimarcare la loro diversità, dovrebbero lavorare insieme agli altri dipartimenti degli ospedali. La scelta di ricoverare i loro pazienti in pediatria è stata fatta per non separare i bambini con disturbi neuropsichiatrici dai loro coetanei». E la mancanza di psicologi, di strutture adeguate? «È una momentanea conseguenza della strategia che abbiamo scelto per combattere il disagio infantile», dichiara il dottor Botti, direttore della divisione Sanità. Ossia combatterlo sul piano della prevenzione (affidato ad Asl ed unità di assistenza sociale e psicologica) e assistenza (affidato alle Uonpia). Ma moltiplicare uomini e spazi non riesce a tutti. E ora gli psichiatri lavorano senza il necessario supporto, cosa farete? «Asl e aziende ospedaliere devono imparare a parlarsi», commenta la dottoressa Pisapia, «e se nelle Asl non ci sono psicologici dovranno essere gli ospedali ad assumerli». La saga continua. E i bambini? Aspettano. Quale disagio Diagnosi:% Disturbi depressivi:1,5% Disturbi d?ansia:1,2% Disturbi di apprendimento:2,2% Disturbi delle condotte sociali:0,3% Disturbi della personalità:0,7% Disturbi misti:0,7% Altri disturbi:6,6% Totale:13,2% I dati si riferiscono alla ricerca condotta dall?Università La Sapienza di Roma, su campione di 2.500 bambini da i 6 ai 12 anni di età Bimbi disturbati Bimbi disturbati in Italia:15% Casi non intercettati:6% Nuovi casi a Milano nel 1997:2529(+35%) Disturbi prevalenti: Disturbi neurocognitivi:50% Disturbi relazionali:30% Disarmonie evolutive:20%


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