Cultura

Qui Europa. sul fronte antirazzista vince sua maest

Qual è il modo migliore per combattere l’intolleranza nel mondo del calcio? La Fondazione belga ha commissionato al centro di ricerca Mulier Institute un rapporto sulle best practice europee

di Carlotta Jesi

Uk: laburisti da pallone d?oro
In Gran Bretagna, il più tenace oppositore del razzismo negli stadi è stato il governo laburista. Nel 1997, tre mesi dopo il suo insediamento, ha lanciato la Football Task Force e il Football Trust per creare un supporto teorico e finanziario alla discriminazione razziale nello sport. Il loro impatto? A un anno dalla sua creazione, la Task Force sul calcio ha prodotto il rapporto Eliminare il calcio dagli stadi da cui sono emerse indicazioni poi riprese nel Football Offences and Disorder Act del 1999 con cui i laburisti hanno sancito la loro collaborazione con le charity antirazziste. Grazie al sostegno finanziario del Football Trust è invece nato il Sir Norman Chester Center for Football Research: un centro di ricerca specializzato nella violenza calcistica nato all?interno del dipartimento di sociologia della Leicester University. Dal Regno Unito, inoltre, nel 1995 è partita una campagna di educazione sul razzismo poi esportata in tutta Europa, la Show Racism the Red Card, che mostra il cartellino rosso al razzismo.

Spagna: Dal 2005, multe ai club intolleranti
A marzo di quest?anno, dopo una multa di 100mila franchi svizzeri pagata nel 2004 per «risarcire» giocatori di colore inglesi insultati dalle sue tifoserie, la Federazione ha firmato un Accordo contro il razzismo negli stadi con cui il governo vincola i club razzisti a pagare multe salatissime. Partner dell?accordo, è anche la società civile capitanata dal?Observatorio de la Violencia, el Racismo y la Intolerancia nel Deporte.

Francia: dagli ultrà una lezione di etica
Sono le tifoserie la testa d?ariete contro il razzismo calcistico d?Oltralpe. Tre su tutte: Bordeaux, Metz e Marsiglia. Da metà degli anni Novanta, gli ultrà del Bordeaux hanno pubblicamente dichiarato la loro ispirazione anti razzista seguiti a ruota da molti altri piccoli club di tifosi. Contro l?intolleranza negli stadi neppure la Coppa del Mondo del 1998, che pure aveva presentato la nazionale francese come un successo di meticciato, ha portato i risultati sperati: il Fondo Fernand Sastre creato coi proventi della Coppa per promuovere lo sport e combattere l?esclusione sociale non ha finanziato alcun progetto specifico sul razzismo.

Olanda: Squadre meticce senza protezione
A metà degli anni Novanta, meno del 10% dei calciatori professionisti era di nazionalità africana, sudamericana o est europea. Oggi gli stranieri che giocano in Olanda sono tre volte tanti, ma nel Paese non ci sono istituzioni o organizzazioni specificatamente dedicate a combattere i problemi legati al razzismo.

Germania: allarme rosso con vista mondiale
I tifosi tedeschi che intonano canti offensivi e fanno gesti nazisti possono essere sbattuti fuori dallo stadio. È una ?legge? interna a molte tifoserie che, negli ultimi anni, hanno aggiunto clausole anti razziste nei loro statuti. Il che, però, non impedisce di assistere a manifestazioni offensive: 20 stadi su 100, nella prima e seconda divisione calcistica, sono considerati luoghi in cui si assiste ad atti di razzismo. Per evitare che ciò succeda durante la World Cup del prossimo anno, lo stato federale di Hessen ha lanciato Ballance 2006: un progetto per aumentare la tolleranza tra i giovani. Tra i progetti della società civile, si distingue StraBenfuBball fur Toleranz, calcio di strada per la tolleranza: propone partite che si possono giocare dovunque e in squadre miste.

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