Politica

«Qui c’è La filiera dell’economia civile»

dieci anni fa Ha avuto l’idea. Oggi Stefano Zamagni traccia un bilancio. Che è estremamente positivo. «Anche se resta da vincere la scommessa culturale»

di Redazione

Da una bella idea ad una realtà fiorente. E ritorno. Questa è, secondo Stefano Zamagni, la scommessa del polo universitario di Forlì per i prossimi decenni. Nata da una sua idea e da un?iniziativa congiunta della società civile, degli enti locali e dei gruppi d?interesse, l?università di Forlì è diventata in breve tempo una fiorente realtà economica e sociale. Ora deve affrontare la sfida più difficile: cambiare i modelli culturali della città, determinando non solo un impatto economico e sociale sulla vita dei forlivesi, ma anche un impatto culturale. «Che significa modificare le mappe cognitive delle persone e per far questo», precisa Zamagni, «ci vuole tempo». Studium: Professor Zamagni, come si è sviluppata Forlì attorno alla sua università? Stefano Zamagni: L?università ha cambiato i connotati di Forlì: ne ha profondamente modificato il mercato delle abitazioni, i servizi, l?impianto dei bar e dei ristoranti. L?impatto c?è stato, basti pensare che nel giro di alcuni anni sorgerà un campus universitario proprio al centro della città. Ma è stato soprattutto di natura economica e sociale. L?impatto culturale è stato minore. Perché si tratta di cambiare i modelli culturali della gente e per farlo ci vogliono decine di anni. Studium: Veniamo ai numeri… Zamagni: Il master ne ha molti: abbiamo ricevuto 75 domande di iscrizione, ma ne abbiamo dovute selezionare 25 perché è a numero chiuso. Abbiamo un numero adeguato di studenti alla specialistica, 30, e pochi iscritti al corso di laurea (una ventina). Questo è dovuto in primo luogo alla posizione geografica di Forlì, isolata rispetto ad altri grandi poli universitari. E poi al fatto che il non profit è visto ancora come un settore ?residuale? dalle famiglie dei ragazzi. Perciò la logica è ?prima ti fai il tuo corso di economia e commercio, e poi vediamo?. Per ora si fatica a capire fino in fondo le enormi possibilità che questo settore offre. Studium: Ma è cambiata anche l?università? Zamagni: Ora, a Forlì, c?è un?intera filiera formativa per lo studio del non profit: l?unica in Italia. E poi c?è Aiccon. Una realtà unica in Italia: l?università e l?associazione insieme, che collaborano alla diffusione di una economia civile. Studium: E il terzo settore? Come ha reagito all?insediamento del polo universitario a Forlì? Zamagni: Si è assistito a uno sviluppo dell?ecologismo e il Centro servizi per il volontariato è cresciuto molto. Il concetto di responsabilità sociale d?impresa è entrato in molte aziende e anche alla Camera di commercio locale, che ha redatto il suo primo bilancio sociale. La collaborazione con l?amministrazione è strettissima e ha dato ottimi risultati. Basta citare, ad esempio, che l?assessore all?Università, Franco Marzocchi, è il presidente di Aiccon.


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