Salute
«Questo governo non si cura dei malati oncologici»
J'accuse della Fondazione ANT Italia onlus, che oggi ha presentato il bilancio
di Redazione
Sono stati resi noti oggi i dati salienti del bilancio economico e sociale della Fondazione ANT Italia Onlus riferito all’anno 2011, disponibile in forma completa su www.ant.it (in allegato la scheda sintetica)
L’assistenza socio-sanitaria fornita dalla Fondazione ANT ai malati di tumore in fase avanzata e avanzatissima ha avuto un netto incremento nel 2011: gli assistiti lo scorso anno sono stati 9.297, con un aumento del 7.9% rispetto al 2010 (erano 8.614). Negli ultimi dieci anni il numero degli assistiti ANT è cresciuto di oltre il 50%, passando dalle 6.127 persone del 2002 alle 9.297 del 2011 (+51.7%). L’aumento costante delle prese in carico è dovuta ad una sempre più capillare diffusione della Fondazione ANT, ma anche alla maggiore consapevolezza, nelle persone e nelle Famiglie, della possibilità di usufruire delle cure palliative.
Si stima che i malati oncologici assistiti annualmente in Italia in regime di ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) siano circa 45mila. Stando a questi dati, ANT accoglie e segue presso il loro domicilio, in modo gratuito e professionale il 7.7% delle persone in assistenza domiciliare, e solo il 17% di quanto la Onlus spende per questo servizio socio-sanitario proviene dal pubblico (14% da convenzioni con le ASL, 3% da Enti Pubblici).
ANT si conferma dunque il più grande “sodalizio” al servizio del pubblico nel campo dell’assistenza socio-sanitaria domiciliare: dal 1985 a oggi (dati aggiornati al 31 dicembre 2011) ANT ha assistito 8.676 persone, 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, per un totale di oltre 14 milioni di giornate di presa in carico (1.182.459 giornate nel 2011) attraverso i 20 Ospedali Domiciliari Oncologici ANT (ODO-ANT) ovvero i gruppi socio–sanitari attraverso i quali la Fondazione opera.
“In questa presentazione del nostro bilancio – ha esordito Raffaella Pannuti, Presidente della Fondazione ANT Italia Onlus – ci avrebbe fatto molto piacere la presenza del soggetto pubblico, che pure era stato invitato. Il fatto che né il ministro Balduzzi, né il sottosegretario Guerra, che pur ben conoscono l’importanza del sostegno assicurato dal non profit, non siano potuti intervenire, lo interpreto come un indice di scarsa valutazione dei problemi di chi soffre e di tutti coloro che suppliscono alle gravi carenze dell’intervento pubblico, prima ancora che nei confronti di ANT, che pure ha assistito nel 2011 oltre 9mila sofferenti di tumore in modo completamente gratuito nelle loro case, opera in Italia da 34 anni ed è la nona organizzazione non profit per 5mille con più di 90mila preferenze. A nome delle oltre 86mila persone che abbiamo assistito, continueremo comunque ad impegnarci affinché l’Eubiosia, la dignità di vita, sia un diritto di tutti soprattutto nella fase avanzata e avanzatissima della malattia».
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