Famiglia
Quest’anno ci mancher
Carcere di bollate: ci dovremo accontentare del ricordo dellanno scorso, di Lucia Castellano, direttore penitenziario
di Redazione
Quest?anno il carcere di Bollate non avrà il suo presepe. Già ne sentiamo la mancanza. La colpa, se così si può dire, è dell?indulto. Per fare queste cose infatti ci vuole un minimo di clima. Molti dei detenuti che conoscevamo e si conoscevano meglio, oggi, grazie al provvedimento di clemenza, non sono più qui. Fino alla scorsa estate infatti eravamo 870, ma in pochi mesi siamo scesi a 359 presenze, anche se adesso i numeri sono tornati a crescere dopo i trasferimenti da Opera e San Vittore.
Ci dovremo accontentare del ricordo dell?anno scorso. È stato molto bello. Un presepe con le statue, quasi a grandezza d?uomo, della Madonna, Giuseppe, Gesù, il bue e l?asinello fatte di cartapesta e rivestite di carta d?argento. Opera di un gruppo di detenuti del laboratorio di falegnameria. Ci è voluto un mese, ma il risultato è stato apprezzabile. Tanto che abbiamo deciso di esporlo all?aperto in modo che tutti i visitatori potessero guardarlo. Gli agenti hanno contribuito a creare un bel clima, addobbando i loro reparti. Qualcuno potrebbe pensare che i musulmani si sarebbero risentiti. Qui sono il 50% dei detenuti. E invece non è mai accaduto. Come del resto tutto fila liscio quando festeggiamo il loro Ramadan.
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