Non profit

Questa Rai è dei partiti, non del Paese

Caro lettore / La crisi di rappresentatività del paese reale di cui la Rai soffre oggi più che mai è la madre di tutti i suoi guai

di Riccardo Bonacina

Gentile direttore, rispondendo ad un lettore sul numero 29 di Vita lei ha scritto: «Mamma mia, ragazzi sveglia, altro che Biagi e Santoro», ribadendo quel che è l?attuale pietoso stato del servizio (?) pubblico (?) radiotelevisivo. Dalle sue parole ho avuto però l’impressione che lei abbia voluto affermare che la situazione degli ?epurati? Rai sia ben diversa dalla crisi di rappresentatività e di qualità della Rai stessa. è una dicotomia che però mi sembra non regga. La realtà dei tanti epurati, che non comprende solo Biagi e Santoro ma anche tantissimi altri (Dario Fo e Franca Rame, Massimo Fini, Beppe Grillo, giusto per indicarne qualcuno), è il risultato proprio del gioco al massacro, dei veti incrociati e dei siparietti di potere dei vari partiti. A seconda della convenienza dei partiti di governo (qualunque sia il loro colore politico) hanno potuto fare trasmissioni, quando invece sono diventati scomodi sono stati fatti sparire. Questa situazione, che quest?estate ha raggiunto l’apice con lo scempio del balletto sul futuro presidente, è la stessa che soffoca tutto il servizio pubblico. Come spesso si è dimostrato nelle pieghe dei palinsesti, esistono tantissime risorse all’interno della Rai stessa che potrebbero veicolare una televisione totalmente diversa. Certe inchieste di Rai 3 da quella sullo stato della ricerca a quella sui rifiuti lo dimostrano. Ma una Rai realmente libera, capace di essere servizio pubblico autonomo, non conviene a nessuna segreteria di partito. Né all’attuale maggioranza, ne alla sinistra liberale (ci siamo già dimenticati la cacciata di Dalai dall’Unità e la querela di D’Alema a Forattini?). Quindi sono gli stessi che giocano sulle epurazioni che impediscono a queste risorse di emergere. Quante trasmissioni, documentari, inchieste giacciono negli scantinati RAI senza che siano mai stati trasmessi? Distinti saluti.

Alessio di Florio, e mail

Carissimo, mi sono spiegato male o lei non ha capito. In quella nota sostenevo che la crisi di rappresentatività del paese reale di cui la Rai soffre oggi più che mai è la madre di tutti i suoi guai. Compresi l?uso strumentale di autori e conduttori e la mortificazione di quella miniera di professionalità che ancora, e nonostante tutto, rimane la Rai. Perciò è davvero scandaloso il suo declino anche qualitativo (sia tecnico che creativo). Un declino frutto dell?occupazione da parte dei partiti del servizio pubblico radiotelevisivo. Mai un Consiglio di amministrazione era stato così spudoratamente espressione diretta dei partiti come quello da poco insediatosi, fatto da ex direttori di giornali di partito e da ex responsabili dell?informazione dei partiti stessi.

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