Salute

Questa radio trasmette sulle onde matte

Un’emittente in cui deejay e redattori sono pazienti psichiatrici. I suoi punti di forza sono i talk show a ruota libera.

di Carmen Morrone

Si chiama Radio 180, ma il numero non indica la frequenza in onde medie bensì quello della famosa legge Basaglia, la 180/78 che chiuse i manicomi e riformò i trattamenti psichiatrici. Ma Radio 180 è una vera e propria emittente, con tanto di redazione, deejay e intrattenitori che trasmettono dal padiglione del centro psichiatrico dell?unità operativa di psichiatria 27 dell?azienda ospedaliera Carlo Poma di Mantova. Quindici pazienti, due medici, un infermiere e alcuni psicologi tirocinanti formano il team che manda in onda radiogiornali, talk show, hit parade e rubriche.
L?idea è venuta agli psichiatri Giovanni Rossi e Enrico Baraldi. “Questo servizio ha tutti i fondamentali della legge Basaglia che, oltre al superamento di qualsiasi forma di contenzione fisica anche nel reparto ospedaliero con porte e finestre accessibili, persegue obiettivi di inserimento lavorativo e di socializzazione, creando partnership con le associazioni di familiari e con le cooperative sociali e il territorio”. L?esordio il 10 ottobre scorso, in occasione della Giornata mondiale per la salute mentale. Una radio pillola, vale a dire una registrazione di alcuni minuti su temi di attualità, che è stata anche rilanciata dalla trasmissione di Radiorai2 Caterpillar e da radio La Colifata dell?ospedale di Borda di Buenos Aires, cui Giovanni Rossi si è ispirato. Da allora Radio180 trasmette ogni giorno, per sei ore, con trasmissioni in differita. I redattori si documentano e i cronisti ?escono? per reperire materiale e fare interviste e sondaggi. È stato così, ad esempio, per approfondire la notizia secondo cui non sarebbe più passato per Mantova il treno Eurostar.
In redazione il lavoro ferve. Alle 6 del mattino Marco ha già letto i quotidiani locali e nazionali (una passione che gli è valsa il soprannome di ?Marco notizia?). La sera invece c?è la voce di Luciano, un affabulatore creativo, perché quelli di Radio 180 sono fieri di trasmettere da fuori invece che da dentro. “Studi internazionali hanno dimostrato quanto la comunicazione esercitata attivamente abbia efficacia di cura”, dice Rossi. “Senza dover esporre la propria immagine, i pazienti sentono che il loro modo di esprimersi è tollerato e anzi a volte apprezzato per originalità”. Come dire, parlo dunque esisto. Anzi, adesso sto meglio. Chi soffriva a vedere la televisione e oggi è speaker di Radio180 dice: “La radio fa bene se la faccio, la televisione fa male se la vedo”.
La possibilità di comunicare al territorio dovrebbe anche favorire relazioni di prossimità per migliorare la conoscenza reciproca, la disponibilità e la fiducia. Radio 180 vuole infatti diventare un luogo d?incontro in cui gli stessi ascoltatori possono entrare in redazione.
E la musica? Ci pensano Manuel, che sa tutto sui mitici anni 60, e Giacomo, musicista che crea atmosfere elettroniche. Per soddisfare la voglia di cucina degli ascoltatori c?è Luisa con la sua ricetta per la sbrisolona, la torta tipica di Mantova. Con serissimo cipiglio da chef, Luisa ha immaginato una ricetta con quintali di farina, zucchero e frutta secca, e per mescolare il mastodontico impasto un paio di ruspe all?interno di un cratere appositamente ricavato nelle campagne lombarde.
Radio 180 è anche online, su

www.radio180.it

e Babbo Natale porterà un impianto per le trasmissioni in diretta, come rivela Rossi. “In questi mesi abbiamo potuto contare sulla generosità dei nostri sostenitori. Una radio locale che sta chiudendo ha promesso di regalarci apparecchiature e materiali”.

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