Welfare

Questa foto è un’accusa in più

Malta, pubblicandola, ha cercato di screditare i profughi

di Lorenzo Alvaro

Secondo le autorità maltesi, che parlano per bocca del portavoce dell’esercito Ivan Consiglio, i cinque eritrei, unici superstiti della tragedia marittima dei giorni scorsi, «erano in buone condizioni di salute» e il gommone, su cui avevano intrapreso il viaggio della speranza, «pulito e in perfetto stato». Per questo Malta sostiene che l’imbarcazione non poteva contenere gli altri 73 migranti che, secondo il racconto dei superstiti, sarebbero morti durante la traversata. Questo le conclusioni che arrivano dopo la divulgazione di una foto del gommone, diffusa dopo sette giorni dai tragici eventi dalle Forze Armate maltesi, soccorso giovedì scorso al largo di Lampedusa da una motovedetta della Guardia di Finanza.
L’immagine (pubblicata qui a fianco) dall’alto, scattata il 19 agosto da un aereo impegnato nella missione Frontex, «documenta» l’intervento della Marina maltese, che dopo avere agganciato il battello alla deriva con un altro gommone lo ha rifornito di carburante consegnando alcuni giubbotti di salvataggio.
Il tentativo di screditare o sminuire la tragedia da parte di Malta è però un tentativo abbastanza goffo. Sia per quanto riguarda la realtà ritratta dalla foto, che lungi dall’essere l’esempio di un’allegra gita al mare dei cinque malcapitati ritrae, in modo per altro sfocato, un gommone tutt’altro che pulito, con le cinque persone sdraiate sul fondo di legno. In particolare la donna, attualmente ricoverata all’ospedale Cervello di Palermo proprio a causa delle sue precarie condizioni di salute, è rannicchiata a poppa accanto al motore in una posizione che tutto può esprimere tranne che salute e spensieratezza. Il gommone poi, contrariamente a cio che sostengono i maltesi, è di una lunghezza di circa 12 metri, dunque assolutamente compatibile con la presenza di almeno 70 persone a bordo, fatto confermato anche dalla Guardia di Finanza sulla base della pluriennale esperienza degli sbarchi nel sud Italia.
Ma non è tutto. La foto è stata diffusa alle 7.30 del giorno successivo allo scatto avvenuto alle 10.30 del giorno precedente. Nel fax inviato da malta alla nostra Guardia di Finanza, si parla di «avvistamento» dell’imbarcazione alle 10.48 ma senza alcun cenno all’intervento dei militari maltesi che nella realtà dei fatti a quell’ora avevano già raggiunto e agganciato l’imbarcazione.
Contrariamente alle speranze maltesi la foto non fa altro che aggravare la posizione e il peso del ruolo di Malta nella tragedia. In ogni caso non aiuta i divulgatori nel tentativo di smentire il racconto dei migranti, raccolti oltre 24 ore dopo dalla Guardia di Finanza, ormai stremati e in condizioni critiche.


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