Famiglia

Questa bicamerale non affonder

Minori. I progetti della commissione per l’Infanzia spiegati dalla sua presidente, Maria Burani Procaccini.

di Benedetta Verrini

Èla lotta alla pedofilia il grande tema nell?agenda del 2002 della Commissione bicamerale per l?infanzia. «Nei primi mesi dell?anno, faremo una serie di indagini conoscitive specifiche, che ci permetteranno di capire cosa sta funzionando e cosa manca nella nostra legislazione. C?è tanto da fare, ma questa commissione è un organismo che esprime per definizione lo spirito bipartisan. E sono certa che lavorerà bene». Maria Burani Procaccini, eletta presidente della Bicamerale per l?infanzia alla fine di settembre, parla delle scadenze e delle priorità della commissione. Un incarico che si appresta a seguire «con spirito di servizio e attenzione per il bambino», spiega a Vita. Con quasi dieci anni di carriera parlamentare alle spalle, la Burani Procaccini è stata segretario di presidenza della Camera, capogruppo della commissione Cultura, membro della commissione Affari Sociali e Sanità, oltre che della stessa Bicamerale. Vita: Onorevole Burani, appena insediata la commissione si è ritrovata a fronteggiare la questione Afghanistan? Maria Burani Procaccini: È vero, nelle prime sedute abbiamo approvato una risoluzione per impegnare il governo a realizzare programmi di aiuto per i bambini nelle zone di conflitto. Non solo l?infanzia dell?Afghanistan, dunque, ma anche i bambini che soffrono negli altri sanguinosi focolai di guerra del mondo. Vita: Che fine ha fatto l?iniziativa della raccolta delle mille lire nelle scuole italiane, che lei aveva lanciato per la giornata mondiale per l?infanzia? Burani Procaccini: Abbiamo chiesto al governo di muoversi il prima possibile, perché l?iniziativa in effetti tarda a focalizzarsi. Se dobbiamo agire sulla ricostruzione in Afghanistan, è necessario che qualsiasi raccolta parta subito? Vita:Un appuntamento appena trascorso è il convegno internazionale di Yokohama sull?infanzia. Che contributo ha dato la commissione? Burani Procaccini: Abbiamo elaborato un documento focalizzato sul problema pedofilia in Internet, svolgendo audizioni dei tecnici del ministero all?Innovazione tecnologica e dell?Autorità garante della sicurezza su Internet. La pedofilia ha assunto in questi anni una dimensione di sfruttamento commerciale preoccupante: basti pensare che il commercio di materiale pornografico che ha oggetto i minori ha superato, come giro d?affari, quello della droga. Il convegno di Yokohama si è chiuso con l?approvazione di sei dossier tematici: sulla pornografia minorile; sul ruolo del settore privato; sul traffico di minori a scopi sessuali; sulla protezione, la prevenzione e il recupero; sul profilo dello sfruttatore sessuale; sul quadro legale internazionale. Questi serviranno per il nostro lavoro. Vita: Quali saranno le tappe successive? Burani Procaccini: Subito dopo Natale partirà un?indagine conoscitiva, a completamento di quella elaborata nella precedente legislatura, sulla pedopornografia, in particolare su Internet. Una seconda indagine sarà dedicata al problema del disagio e del recupero del minore, e una terza su come intervenire sul pedofilo. Vita: Oltre al problema pedofilia, di cos?altro vi occuperete nel 2002? Burani Procaccini: Ci sarà un?altra inchiesta, un rapporto sul disagio minorile e adolescenziale: un tema che mi sta molto a cuore, visto che sono relatrice del disegno di legge di riforma della legge 180. Lo sfondo del disagio psichico nell?infanzia è vastissimo e ha contorni diversi: si va dal bambino che ha problemi perché vittima di un abuso a quello che soffre perché è solo, o si trova nel bel mezzo della separazione dei genitori. Vita: Sulla base di queste indagini verranno predisposti disegni di legge? Burani Procaccini: È possibile, ma non da questa commissione. La Bicamerale per l?infanzia, infatti, non è un organismo legislativo, ha poteri d?indagine e di controllo. Il suo ruolo è dunque quello di capire cosa ha funzionato bene della nostra legislazione, che cosa manca, e su che cosa si può intervenire. La Bicamerale produce una serie di indirizzi da trasmettere alle commissioni legislative di Camera e Senato, in modo che queste sappiano muoversi. Un potere che, per volontà dei presidenti Casini e Pera, dovrebbe diventare più importante nell?ambito dei lavori parlamentari, perché sul tema dell?infanzia non possono esistere conflitti ideologici. In questo modo, la commissione avrà influenza su tantissime materie, dal problema dell?alimentazione dell?infanzia, ad esempio, fino ai temi della sanità, del lavoro e dell?istruzione. Vita: Che cosa manca, a suo avviso, nella legislazione italiana in tema d?infanzia? Burani Procaccini: In Italia abbiamo un complesso di norme all?avanguardia nel mondo, perciò non si può dire che esistano lacune macroscopiche. Certo la 285, la legge Turco che ha finanziato numerosi progetti pro infanzia, ha dimostrato di funzionare bene, ma ha bisogno di una migliore copertura finanziaria. Altre norme hanno bisogno di correttivi, e li affronteremo. Vita: Il lavoro della Bicamerale prevede anche l?ascolto delle associazioni? Burani Procaccini: Certamente: per la questione pedofilia, ad esempio, abbiamo previsto audizioni a tutto campo. Da Telefono Arcobaleno (conosco don Di Noto dal 1994) a Telefono Azzurro, Save the Children ed Ecpat. Per noi è fondamentale avere la collaborazione di tutti coloro che lavorano per proteggere i minori.


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