Volontariato

Questa agenzia è solo platonica. Coraggio, facciamone un’Authority

I Dare più potere all’organismo dedicato alle onlus, di Salvo Pettinato

di Redazione

L?Agenzia delle onlus ha iniziato il suo nuovo mandato. Ma così com?è, sarà destinata a restare un organismo platonico, a cui è impedita un?azione pratica e concreta. Per questo il governo dovrebbe avere non il coraggio ma il senso di rigore necessario per fondare una vera Authority capace di contrapporsi autorevolmente ai fattori di impedimento dello sviluppo pieno delle capacità di affermazione del terzo settore, a cominciare proprio dalle autorità fiscali nell?esercizio dei loro compiti di istituto. Del resto lo ha detto anche il neo presidente Stefano Zamagni alla cerimonia di insediamento: la trasformazione in Authority è il principale obiettivo dei prossimi cinque anni.

Come arrivarci? Innanzitutto io penso che vada ripensato l?assetto legislativo, nella parte in cui sottopone ai rigori della fiscalità, per giunta sotto la parte più complessa del sistema tributario, le associazioni, le fondazioni e le altre entità operano senza scopo di lucro nell?interesse generale della collettività nazionale (e non solo).

Tremila pareri a vuoto

Quindi l?Agenzia deve cessare di essere un organismo senza reali poteri, poco connessa con le autorità di controllo e protezione. È stato quasi paradossale, ad esempio, che la ?scorsa? Agenzia abbia emesso ben tremila pareri sulle cancellazioni delle onlus, fatte dalle Entrate, grazie ad una squadra di giovani funzionari davvero preparatissimi senza che sulla tematica si sia istituito un confronto reale con gli organi supervisionati (cioè le Direzioni regionali delle Entrate), se è vero che neanche uno dei tremila pareri sia stato oggetto di discussione, esame, confronto o qualcosa di simile.

Io so benissimo che il Fisco non è abituato a sentirsi oggetto di verifiche o di supervisione (salve le sole sentenze dei giudici quando arrivano). Ma nel caso in questione la procedura di controllo è giustificata proprio dal fatto che il Fisco è professionalizzato su un contesto diversissimo da quello degli enti non profit, di cui spesso non comprende neanche il senso degli statuti.

Dunque, come dimostra il fatto che decine e decine di ravvisate cancellazioni di onlus sono parse, nel 2005 e nel 2006, ingiustificate all?Agenzia, una forma di dialettica critica preventiva avrebbe il suo buon fondamento.

La cancellazione di una onlus dall?Anagrafe può determinare veri e propri drammi per le conseguenze anche sanzionatorie sulle imposte accertate o accertabili ed i tempi del contenzioso possono essere non fronteggiabili da un soggetto giuridico che deve immediatamente procedere, per il complesso delle regole vigenti, alla sua estinzione o alla sua chiusura economica.

Costretti alla timidezza

L?Agenzia per le onlus dunque, dovrebbe potere parlare da sola e difendere efficacemente le ragioni che fa proprie quando serve, oltreché poter agire con determinazione autonoma verso i tanti personaggi che utilizzano gli schermi non profit per raccogliere offerte e regalie in denaro senza fondamento etico.

Nella sua veste attuale essa ha istituito un patto generale di azione congiunta con la Guardia di Finanza, istituzione che si è rivelata estremamente disponibile al confronto, ma che poi ha dovuto subire gli effetti della ?timidezza? con cui i rappresentanti dell?Agenzia, senza il sostegno di nessuna istituzione interessata, hanno potuto promuovere le prime azioni.

La composizione del Consiglio, poi, come osservai nella prima riunione, guadagnandomi subito una certa impopolarità, dovrebbe avere ?dentro? più giuristi e non solo uno, perché chi opera nel diritto è abituato al confronto approfondito e preventivo che è essenziale in ogni interpretazione. Nominando un solo giurista, invece, si determina il suo isolamento a causa del possibile sospetto di non equidistanza nell?affrontare e risolvere i dubbi che si pongono.

Quindi non è il caso di ripetere esperienze ricche in teoria di soli dati culturali ma inesistenti sul piano dei valori pratici e concreti: gli enti del terzo settore devono trovare nell?Authority tutela e potenziamento efficaci quanto la sua grande funzione sociale merita.


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