Welfare
Querela del Congo contro il Rwanda rigettata dalla giustizia internazionale
La corte dell'Aia si dichiara "incompetente" per accogliere la richieste del governo congolese
La Corte internazionale di giustizia si è detta incompetente per giudicare la querela che la Repubblica democratica del Congo ha deposto contro il Rwanda. La Cpi ha giustificato la sua decisione con l’assenza di un consenso delle parti e basi giuridiche insufficienti.
Secondo quanto riferisce il presidente della giurisdizione internazionale, il giudice Shi Jiuyong, la Corte può riconoscere un’infrazione soltanto se gli Stati chiamati in causa hanno ratificato il riconoscimento della Cpi, cosa che il Rwanda non ha mai fatto. Di conseguenza, la Corte si è detta favorevole a un soluzione “amichevole” della vicenda.
Per Kinshasa, si tratta di uno smacco terribile. Alla giustizia internazionale, il governo congolese aveva chiesto di condannare il Rwanda per “violazioni massive e gravi dei diritti dell’uomo sul suo territorio”. Nella capitale congolese si è ormai convinti che Kigali è sostenuta da una parte della Comunità internazionale che non intende colpevolizzare il regime di Paul Kagame per le violenze che avrebbe inflitto alla popolazione civile congolese durante la sua occupazione nell’est della Rdc tra il 1998 e il 2003.
Ancora oggi, la maggior parte della classe politica congolese sostiene che Kigali costituisce una minaccia reale per l’integrità territoriale della Rdc.
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