Cultura

Quelle piccole spa che scuotono la croce rossa

Il caso. Scoppia la polemica sulle società private dell’ente / Sulla carta gestiscono servizi socio-sanitari a livello locale. Lo fanno senza gli ostacoli burocratici tipici dell’amministrazione pubbl

di Stefano Andrini

Piccole spa crescono. Niente di sorprendente se non si trattasse di iniziative nate e cresciute nella culla della Croce Rossa italiana, l?ente pubblico senza scopo di lucro per eccellenza. Alla discussa Sise (Siciliana servizi emergenza), si sono recentemente aggiunte la Trasporti Sanità e la Sissa (Siciliana servizi socio-sanitari). Quest?ultima, invero, inquadrata come srl, ma in ogni caso una società di capitale al pari delle due consorelle. Della Sise fin dalla sua costituzione nel 1999 si è detto e scritto molto. Le vicende di Sissa e Trasporti sanità invece non hanno ancora guadagnato il palcoscenico della cronaca, malgrado siano attive da circa un anno. L?intreccio che tiene legate queste tre società è davvero fitto, come dimostrano i documenti di cui Vita è entrata in possesso. Occorre però andare per ordine. Al principio fu Palermo Prima tappa: Palermo. Sede legale della Sise. A presiedere la spa di proprietà della Cri fin dal principio c?è il messinese Guglielmo Stagno d?Alcontres, l?attuale presidente ed ex commissario straordinario del comitato regionale di Croce Rossa. D?Alcontres, uomo molto vicino al centrodestra, lo scorso dicembre aveva anche tentato, senza riuscirci, di farsi eleggere nel consiglio nazionale del neopresidente Massimo Barra. Non sono stati pochi quelli che riconducono quel fallimento proprio al modo spregiudicato con cui d?Alcontres ha gestito la Sise, culminato recentemente in un richiamo per comportamento antisindacale da parte del tribunale di Messina, in ragione della mancanza di trasparenza nelle politica delle assunzioni (fra le quali quelle del contractor Salvatore Stefio e di sua moglie). Proprio la veste di società per azioni permette a D?Alcontres di avere le mani libere dai lacci e lacciuoli che la burocrazia impone agli enti pubblici in materia di gestione del personale. Parte il domino Ma qual era la mission della Sise? Al primo punto dell?oggetto sociale si legge: «La società ha per oggetto la gestione dei servizi pubblici di assistenza e del pronto intervento 118, all?interno dell?ambito territoriale delle regione Sicilia». Poche righe più sotto si aggiunge che «la società potrà altresì assumere? partecipazioni in altre società». Una chance che d?Alcontres non si lascia scappare. Il presidente della Cri Sicilia è un uomo riservato e sulla notizia per un anno cade il silenzio. In pochi quindi si accorgono che il 22 giugno 2005 a Messina è nata la Sissa srl con un capitale sociale di 10.500 euro. Questo l?organigramma. Socio di maggioranza: la Sise. Presidente del consiglio di amministrazione: Massimo Balsamo, già consigliere del comitato regionale della Cri e della Sise. Consiglieri: Guglielmo Stagno d?Alcontres e Adolfo De Meo, anche lui consigliere della Cri Sicilia e della Sise. Insomma i soliti noti. Il progetto di costituire una cintura di società private satelliti della Cri non si limita però all?enclave siciliana. Negli stessi giorni della costituzione della Sissa, a migliaia di chilometri di distanza, ma sempre all?insegna della massima discrezionalità, vede la luce la Trasporti Sanità. Una società per azioni iscritta nella sezione ordinaria della Camera di commercio di Venezia il giorno 17 agosto 2005. Centoventi azioni per un capitale sociale sottoscritto di 120mila euro. Incroci pericolosi a Cuneo A scorrere l?azionariato della società veneta spicca il riferimento al sottocomitato della Croce rossa di Borgo San Dalmazzo che, in base alla documentazione ufficiale, è proprietario di 58 azioni ordinarie pari a nominali 58mila euro. Quali siano le ragioni che spingono un piccolo comitato espressione di un paese di 11.256 anime in provincia di Cuneo, al confine con la Francia, a fare un investimento di quella portata in riva alla laguna veneta, rimane un mistero. Anche perché il presidente del sottocomitato, Claudio Garro, interpellato dal nostro settimanale si dice «all?oscuro dei fatti», precisa che «a quel tempo io non ero ancora entrato in carica», ma promette che «farò tutto il necessario per raccogliere tutte le informazioni sul caso». Forse varrebbe anche la pena che provasse a spiegare perché fino a qualche tempo fa il suo stesso sottocomitato comparisse anche fra gli azionisti della Sise. Palermo, Messina, Venezia, Cuneo. Che cosa sta succedendo alla Croce Rossa? I 300mila volontari della base hanno il fiato sospeso. I vertici di via Toscana gettano acqua sul fuoco: «Faremo chiarezza». Un impegno che è una promessa.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA