Welfare

Quelle mani che aiutano a vivere

Assistenza domiciliare gratuita ai malati di cancro in fase terminale e diffusione della conoscenza e pratica delle cure palliative

di Antonietta Nembri

Dare una ?mano alla vita? è possibile anche nel momento in cui sembra che la vita stia per abbandonarci. Ed è proprio su questa spinta che oltre dieci anni fa, un gruppo di imprenditori milanesi si sono ritrovati e hanno pensato di fare qualcosa per i malati terminali di cancro. In quegli anni le terapie del dolore erano ancora poco conosciute, ma il rapporto con un medico dell?ospedale Vittore Buzzi ha dato la spinta a una ventina di persone per la realizzazione di un?associazione che desse la possibilità ai malati di ricevere cure e assistenza domiciliare gratuita. Così nasce l?associazione ?Una mano alla vita?. All?inizio vengono fatte piccole iniziative, si coinvolgono altre persone si organizzano cene, incontri per raccogliere fondi, un passa parola che negli anni diventa un fiume in piena: oggi sono oltre quattromila gli amici dell?associazione che con i loro contributi permettono le visite domiciliari gratuite dei medici, degli infermieri e dei volontari. Il servizio offerto dall?équipe dell?associazione viene oggi svolta 24 ore su 24, tutti i giorni, compresi i festivi. Sin dall?inizio ?Una mano alla vita? ha scelto di svolgere la propria attività non in modo isolato, ma in sinergia con i settori sanitari che si occupano dei pazienti terminali, cercando di costituire un esempio di integrazione tra il settore pubblico e quello privato. Fin dalle origini, infatti, l?associazione opera in stretta collaborazione con il Servizio di Cure Palliative, attivo all?interno del presidio ospedaliero Vittore Buzzi di Milano con il quale condivide risorse professionali ed economiche. Questa collaborazione serve anche a raggiungere il maggior numero di pazienti. Oltre all?équipe sanitaria, (composta da un medico e un infermiere che seguono sempre la stessa persona in modo da creare non solo una relazione, ma anche dare al malato dei punti fermi di rapporto), importante da un punto di vista psicologico è la presenza dei volontari. Tra loro lo stesso presidente dell?associazione, Piergiorgio Molinari. I volontari si occupano dell?aspetto relazionale del paziente seguito e sono un sostegno agli stessi familiari. I volontari vengono preparati attraverso i corsi organizzati dalla Lega Tumori, si tratta di incontri di formazione che durano circa sei mesi e che servono ai volontari per affrontare in modo costruttivo il rapporto tutt?altro che facile con i malati terminali e le loro famiglie. L?associazione ?Una mano alla vita? ha stretti rapporti con altre associazioni dello stesso settore che operano a Milano, ma anche con la Società italiana delle cure palliative. Tra i fini del sodalizio vi è infatti la promozione di questo tipo di terapia che aiuta il malato a soffrire il meno possibile, migliorandone la qualità della vita. I fronti di intervento dell?associazione sono diversi: da una parte il malato al quale viene offerta un?assistenza medica e psicologica, dall?altra i familiari che vengono aiutati a convivere con la malattia e ad affrontare nel modo più razionale e sereno possibile i problemi che si possono presentare, insegnando inoltre a loro come comprendere le esigenze del malato e ad accudirlo con meno angoscia e più consapevolezza. Un terzo fronte di intervento è poi attivato nei confronti degli operatori sanitari che vengono sensibilizzati ai problemi dei malati terminali. Inoltre, l?associazione cerca di promuovere e facilitare la preparazione professionale nel campo delle cure palliative e allo stesso tempo sostenendo il servizio di cure palliative attivo all?interno del presidio ospedaliero Vittore Buzzi di Milano. La scheda Nome: Una mano alla vita Indirizzo: via Savona 69/A 20144-Milano Telefono: 02/425741 Presidente: Piergiorgio Molinari Scopo: Assistenza domiciliare gratuita ai malati di cancro in fase terminale e diffusione della conoscenza e pratica delle cure palliative Anno di nascita: 1986 L’assistenza Cure palliative tra le pareti di casa Circa 1800 malati, un totale di oltre 50 mila giornate di assistenza domiciliare gratuita: questi i numeri dell?attività dell?associazione ?Una mano alla vita?. Sono poi la serenità dell?ambiente familiare, la libertà dal dolore e dalla sofferenza, la qualità della vita e la dignità della persona i valori ispiratori dell?azione dell?associazione. In pratica, negli anni di servizio a favore dei malati terminali, i volontari dell?associazione hanno potuto constatare come i pazienti desiderino, quasi sempre, vivere l?ultimo periodo della propria vita nella propria casa: la presenza della famiglia degli ambienti e degli oggetti è di per sé una terapia e un sostegno psicologico. La cultura medica punta alla guarigione della malattia e chi è colpito da un male inguaribile si sente abbandonato all?amore e all?inesperienza dei familiari. Ed è proprio in questo momento che il malato ha diritto di essere curato, per vedere alleviate le sue sofferenze e mantenere la sua dignità. L?esperienza ha dimostrato che la forma più efficace di aiuto al malato terminale e alla sua famiglia è quella dell?assistenza a domicilio da parte di équipe professionali e multidisciplinari. L?associazione offre un riferimento sicuro al malato, la certezza che non verrà mai abbandonato: sono, infatti, sempre lo stesso medico e la stessa infermiera che seguono i malati fino alla fine, senza avvicendamenti che possono creare un senso di smarrimento.


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