Mondo
Quelle cellule anti contagio
Congo/ Il Cesvi in campo: quattro èquipe mediche al lavoro a Kinshasha
Dei 40 milioni di sieropositivi stimati nel mondo, oltre il 70% sono africani. In Congo i sieropositivi sono il 4,5% della popolazione, con un picco del 10% tra i 14 e i 49. Se l?aspettativa di vita di un congolese non va oltre i 45 anni di età, un motivo ci sarà. La guerra, ovviamente, che ha mandato in frantumi un servizio sanitario in cui la copertura vaccinale non supera il 35%, mentre l?accesso alle cure sanitarie rimane fermo al 40. È questo il contesto in cui si inserisce il progetto del Cesvi basato sulle cosiddette «cellule di accompagnamento psico-sociale», composte al 100% da personale medico congolese. A Kinshasa ne sono state create quattro, in altrettanti ospedali della capitale. «In questa città», spiega un medico della cellula, «c?è una povertà estremamente diffusa con cui l?Aids va a nozze. E se la cura della malattia rappresenta una sfida enorme per il Congo, il nostro principale terreno di battaglia è l?informazione». Inoltre, di fronte all?aumento dei casi di co-infezione con tbc e malaria, il Cesvi ha lanciato dall?agosto 2006 un nuovo intervento integrato sulle tre pandemie.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.