Famiglia

Quell’assasino troppo perfetto

«Strage in famiglia: era fuori per indulto». Non è vero,il tunisino non c’entra un bel nulla ed ha un alibi di ferro

di Ettore Colombo

«Strage in famiglia: era fuori per indulto». Catenaccio: «Como: accoltellate e bruciate quattro persone, sotto accusa un immigrato». Il Corriere della Sera di martedì 12 dicembre non ha dubbi: «Era libero per l?indulto» ed era «tornato in libertà ad agosto, i suoi guai giudiziari da sempre legati alla droga», spiega il giornale di via Solferino. Già, peccato che – come si viene a sapere nella stessa giornata di martedì – il tunisino non c?entra un bel nulla ed ha un alibi di ferro: «Non è stato Abdel Fami Marzouk a compiere la strage di Erba», scrive in tempo reale il sempre aggiornato Repubblica.it. «Il 25enne tunisino, uscito dal carcere grazie all?indulto («L?assassino era libero per l?indulto» titolava la versione cartacea) – dice il sito – era ricercato per l?atroce massacro avvenuto in un appartamento in via Diaz. Ma il suocero ha avvertito gli inquirenti: ?È in Tunisia, non può essere stato lui a compiere la strage?. «Tunisino, tossico, pregiudicato: l?assassino non può essere che lui», scrive ironicamente (e politicamente) il quotidiano il Riformista in un editoriale. E poi: «Una tale deroga alla descrizione e della presunzione di innocenza sarebbe mai stata praticata dalla polizia e dalla magistratura, oltre che dai giornali, se il sospettato fosse stato un italiano? Ne abbiamo viste troppe per non sapere che la risposta è no». Desolanti, tanto per cambiare, i giornali di destra: «Strage nel comasco, si cerca un tunisino liberato dall?indulto », titola Libero. «Cinque sgozzati in casa: caccia al tunisino», recita il Giornale. Non potevano saperlo, è la facile replica. Non è vero, visto che già dal giorno precedente a martedì, giorno in cui si potevano leggere questi illuministi articoli, le prove che scagionavano Aziz erano disponibili e circolanti. Nelle testimonianze del suocero come nei tabulati telefonici del presunto colpevole. In compenso, sul tavolo del ministro della Giustizia Clemente Mastella è arrivato un bel proiettile, in quanto il ministro sarebbe ?colpevole? di aver promosso l?indulto. I media non c?entrano nulla?


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