Formazione

Quella sfida insostenibile

Rating etico delle aziende legate alle barche dell'America's Cup. Francesi k.o.

di Giampaolo Cerri

Chi è sostenibile nella Baia di Auckland? La Louis Vitton Cup, preambolo ultramediatico della blasonata Coppa America, mette in mostra vele supersponsorizzate perché regate di questo livello richiedono investimenti tali che solo enormi operazioni di marketing possono assicurare. Ma a chi hanno legato la loro immagine i team che si stanno affrontando nelle acque neozelandesi? Due esperti dell?agenzia di rating etico Avanzi, Federico Versace e Stefano Isolica, hanno dato un?occhiata agli scafi. E l?attenzione si è concentrata subito sullo sponsor unico dell?equipaggio francese Le Defi, ovvero la sfida. La barca transalpina ha infatti legato il suo nome ad Areva, gruppo del settore energia impegnato nel nucleare. Un piatto ricco per gli esperti di Avanzi. Versace e Isolica individuano chiaramente i pro e i contro, in termini di sostenibilità, di una produzione del genere. Contro, evidentemente, i rischi connessi al nucleare (da Three Miles Islands a Tokaimura passando per Chernobyl), la difficoltà dello smaltimento scorie, la pericolosità dell?estrazione delle materie prime (uranio e plutonio), gli elevatissimi costi relativi a sicurezza e trasporti. A favore, l?assenza di emissione di CO2, i bassi costi di produzione, l?alta resa dell?energia prodotta. Il rapporto contiene anche uno studio comparato dei consumi per produrre mille megawatt: dove il nucleare batte evidentemente petrolio, carbone e gas. Il bilancio produce comunque un verdetto negativo per Areva. E le altre? «La barca più ?nera? di tutte, oltre Areva, è proprio Black Magic», dicono da Avanzi, «i neozelandesi sono sponsorizzate da due società attive in settori solitamente esclusi dai portafogli etici: Steingler produce alcolici e Lotto si occupa di gioco d?azzardo».


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