Non profit

Quella maledetta domenica,“terroristi” anche i media

Sono arrivate in redazione moltissime lettere di apprezzamento ai nostri editoriali sul tema.

di Riccardo Bonacina

Detto che chi assale e distrugge le città non ha giustificazioni, chi picchia, a mani nude o con i bastoni o con le lame, compie un infamia verso l?umanità, i media devono stare attenti a quello che fanno. Devo ancora una volta prendere atto che siete gli unici giornalisti non bastardi di questo Paese. È vergognoso il trattamento che tutti, ma proprio tutti i media hanno dato alla tragica morte di Gabriele Sandri. Tafferugli tra tifosi, laziali e juventini, un morto ucciso da un colpo sparato in aria per sedare una rissa e la distruzione di un autogrill (ma dove?)… A me risulta che il dj Gabriele sia stato un essere umano, prima di girare i dischi nei locali romani, prima di indossare la sciarpa della Lazio, prima di fare tutto quello che ha fatto o non ha fatto, era un semplice e sublime essere umano.Ma nell?Italietta tutto gossip e zero contenuti, ci piace fare scandalo, dare in pasto alle persone la violenza, non la realtà, non le buone notizie: «Non toglieteci il pallone e Panariello alla tivù, sono un italiano medio nel blu dipinto di blu». I media sanno cosa stanno facendo e se ne sbattono delle conseguenze di quello che scrivono e di come lo scrivono: l?importante è fare scandalo, vendere la pubblicità, le edizioni speciali, ingrassare i professionisti di nonsoche nei salotti buoni dell?informazione. I media sono irresponsabili e vergognosi. Era sufficiente dire che è morto un ragazzo, non un ultrà, un facinoroso, un picchiatore. Era sufficiente dire la verità che io come migliaia di persone sapevano dalle 9,30 di quella domenica. Un uomo che dormiva nei sedili posteriori di un?auto. Tutto può succedere, ma le parole hanno un peso e bisogna saperle usare. Il valore dell?informazione è altissimo e bisogna saperla dare. I presunti giornalisti devono capire che le persone sono persone. Invece sono vergognosi servi di disvalori umani, di idee che non funzionano più.Bastava dire che è morto un uomo e dire la presto la verità invece di prendere in giro il Paese per ore e ore. Ha fatto bene Clarence Seedorf a non indossare il lutto al braccio, ciò che è successo è lontano dal calcio, ed è stata una cosa orribile e ipocrita, una porcheria quei 10 minuti di ritardo. L?importante era giocare, cari skydipendenti? Allora giochino tutti, oppure nessuno.

Alberto Marzetta, email

Moltissime le lettere in redazione di apprezzamento ai nostri editoriali sul sito e sul magazine. E tutte, come quella di Alberto che pubblichiamo, che denunciano le responsabilità di Palazzi e media nella gestione delle notizie di quella maledetta domenica. Una gestione davvero ?terroristica?.


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