Mondo

Quella domanda di Bertinotti, stregato dal Sud America

Perché i progetti dell'Avsi e dell'Icei che a Bahía e Buenos Aires sono stati davvero "rivoluzionari" non possono essere replicati nelle periferie di Palermo e Napoli?

di Paolo Manzo

Durante il suo viaggio in America latina che l?ha visto prima in Cile, poi in Argentina e infine in Brasile, Fausto Bertinotti è stato molto impressionato dalla capacità di comunicazione e di lavorare assieme tra mondo politico e società civile sudamericani. Al punto che, visitando un progetto dell?Icei nella zona più misera di Buenos Aires, la villa miseria José León Suarez, e quello più noto (premiato anche dalla Banca Mondiale) dell?Avsi tra le favelas-palude di Bahía, ha esclamato: «Non capisco perché lo stesso tipo di iniziative non possano farsi per le periferie degradate di città come Palermo o Napoli. Queste sono esperienze che possono andar bene non solo a Bahia, ma anche in paesi ad alto sviluppo capitalista».

Una domanda che racchiude in sé tutto il cambiamento che, da almeno cinque anni a questa parte, sta vivendo l?America del Sud, un tempo considerata da tutti il patio trasero, ovvero il giardinetto di casa, di Washington, oggi laboratorio all?avanguardia su una serie di problematiche socioeconomiche che, progressivamente, stanno sempre più invadendo anche la ?vecchia? Europa.

A Porto Alegre è nato il bilancio partecipativo, questo il presidente della Camera italiana lo sapeva benissimo, così come era a conoscenza del recupero cooperativistico di centinaia di aziende fallite in Argentina, Ecuador e Bolivia, dove gli operai sono diventati proprietari di se stessi e delle fabbriche.

Ciò di cui Bertinotti, tuttavia, non era forse a conoscenza e per cui questo viaggio è stato utilissimo al di là degli incontri ufficiali, era la presenza di due ong italiane, totalmente coinvolte dalle autorità politiche (sia locali che nazionali) in progetti all’avanguardia, in grado di trasformare aree degradate in modelli di sviluppo sostenibile. Per questo ha lanciato il suo appello a seguire questo nuovo Sud America, ben rappresentato dai progetti che, a seguire, Vita vi presenta.

Progetto ?8 de Mayo? di ICEI (dal sito www.icei.it)
Come molti di voi avranno appreso dai telegiornali e dalla stampa, lo scorso 3 febbraio il Presidente della Camera, Fausto Bertinotti, è stato in visita all’8 de Mayo, l’insediamento sorto nel 1998 su una discarica abusiva che ospita 9.000 persone e che ICEI sostiene dal 2002.
Con queste parole il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, commenta la visita all?8 de Mayo:
?In questa occasione si riscopre il valore del termine solidarieta’ e anche di ammirazione. Per noi che viviamo in Europa e’ difficile accettare che si possa costruire dignita’ in una discarica. (?) Si puo’ dire che le Ong siano qui come un pedagogo, che vive pero’ l’esperienza di questa popolazione, non ne sta al di fuori. Qui ci sono uomini e donne straordinari che in una condizione di devastazione e abbrutimento come quella di una gigantesca discarica riescono a pensare alla costruzione di spazi di liberta’ e di futuro per loro e per i loro bambini. Lo fanno anche perche’ hanno una interfaccia con chi, altre parti del mondo, si accorge che qui c’e’ la capacita’ di una comunita’ di costruire un futuro diverso”.
ICEI è presente in Argentina dal 2002, in seguito alla grave crisi economica che ha colpito il paese alla fine del 2001.
Uno dei primi interventi fatti nel paese ha riguardato il sostegno alimentare dei bambini e delle fasce più deboli della popolazione: grazie alla campagna Ninos sostenuta da soli donatori privati che si sono attivati per fare fronte all?emergenza e per portare la loro solidarietà, in pochi mesi sono stati raccolti circa 300.000 euro che hanno permesso la costruzione di mense comunitarie e la distribuzione di un pasto caldo per un anno a 5000 bambini.
Terminata l?emergenza ICEI non si è dimenticata di loro. Ha continuato a essere presente, ha continuato a portare il suo sostegno, migliorando le condizioni di vita e avviando micro-attività imprenditoriali.
Tutto questo è stato reso possibile da privati donatori, dalla provincia di Roma, da un?associazione di Lucca e da tutti coloro che in noi hanno creduto e che hanno reso realtà il ?Proyecto Comunitario 8 de Mayo? oggi finalmente protagonista.

Progetto Avsi ?Ribeira Azul? (dal sito www.avsi.org)
l presidente della Camera, Fausto Bertinotti, ha visitato il 6 febbraio a Salvador de Bahia il progetto di AVSI ?Ribeira Azul? nell’area dei Novos Alagados dove, grazie anche ai fondi del Governo italiano, in collaborazione con la Banca Mondiale e il governo dello Stato di Bahia, oltre 135 mila persone dal 1993 ad oggi hanno abbandonato le loro abitazioni fatiscenti (per il 38% palafitte) per vivere in edifici più confortevoli. E dove, lentamente, è nato anche un tessuto sociale con molti servizi e infrastrutture per tutta la popolazione.
Il presidente della Camera ha lodato la formula che ha permesso, per esempio, dal 2000 al 2006, di portare il numero delle case fornite di servizi dal 13% al 96%. “Un’alleanza tra istituzioni e società civile e tra territorio e cooperazione internazionale. Un progetto in cui entrano come protagonisti associazioni che danno voce al popolo locale, cooperazione internazionale, grandi organizzazioni di finanziamento internazionale e la politica del Governo nazionale”.
“La lezione che viene da questa esperienza – ha osservato ancora Bertinotti – è che la povertà e l’emergenza possono essere combattute”. Gli interventi di AVSI a Salvador de Bahia affrontano non solo le questioni materiali come elettricità e servizi, ma anche le questioni sociali: “L’intervento materiale – ha spiegato il presidente della Camera – è necessario ma non sufficiente. Uscire dalle palafitte per entrare in case con i servizi è necessario, ma non sufficiente. Siamo troppo abituati a pensare che questo passaggio dia da solo la felicità. Non è vero perché può essere un passaggio difficile e doloroso”. E, citando una canzone cantata per dargli il benvenuto nella base del progetto, Bertinotti ha aggiunto: ?E’ importante imparare a sorridere anche quando il mondo dice no’. Ma si sorride qualche volta in più quando si sta in un progetto”.
?Siamo abituati a pensare che la politica pensa alle grandi cose – ha concluso Bertinotti – e gli interventi di solidarietà e cooperazione intervengono invece sulle piccole cose di ogni giorno. Insomma che ci siano due campi diversi. Dobbiamo cambiare questa forma di pensare. E’ la politica che deve diventare un servizio per mille di queste esperienze”. E, citando la frase di un sacerdote, padre Maria Chenu (“la solidarietà è una cosa molto importante, perché mette insieme l’idea di carità cristiana con l’idea di giustizia delle forze di liberazione”) il presidente della Camera individua nella solidarietà “la guida della nuova politica”.
Solidarietà che per AVSI si traduce in “carità”. Quella stessa carità cristiana, appassionata alla vita e al destino di ogni singola persona, che ha fortemente caratterizzato la buona riuscita del progetto “Ribeira Azul”. Tanto che ora è già diventato un progetto pilota, replicabile in un’area molto più estesa, a favore di 500 mila nuove persone. Sempre con AVSI, Banca Mondiale, governo di Bahia e ministero degli Affari Esteri del governo italiano. Sempre per quel sorriso in più…


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