Formazione

Quel purosangue di Bush

La vittima più illustre di Katrina è Michael Brown, capo della Protezione civile americana (Fema) costretto a rassegnare le dimissioni per la gestione disastrosa delle operazioni di soccorso

di Redazione

Le vittime di Katrina non si contano più. Ma quella più illustre rimane sicuramente Michael Brown, il capo della Protezione civile americana (Fema) costretto a rassegnare le dimissioni per la sua gestione disastrosa delle operazioni di soccorso nelle aree colpite dall?uragano. Ancora oggi, i media americani non si capacitano all?idea che l?amministrazione Bush abbia attribuito un posto così delicato a un uomo privo di qualsiasi esperienza in tema di catastrofe ambientale. Ma basta dare un?occhiata al passato di Brown per mettersi le mani nei capelli. Formato in giurisprudenza, Brown vanta sul suo sito incarichi prestigiosi in realtà inesistenti. Così, tra il 75 e il 78, avrebbe offerto i suoi preziosi servizi al comune di Oklahoma City per supervisionare la divisione Emergenza. Ma dall?ufficio relazioni pubbliche, fanno sapere che «Brown era tutt?al più assistente». Il destino lo avrebbe poi spinto nel 1983 ad assumere la direzione della Oklahoma Christian Home, una clinica privata il cui segretariato «non ricorda nessun Michael Brown». L?unica cosa certa è che prima di approdare alla presidenza della Fema, Brown fu commissario presso l?Associazione internazionale dei cavalli di razza araba. Un incarico che coprì per oltre dodici anni prima di essere licenziato «per manifesta incompetenza». Un purosangue insomma, ripescato nel 2003 da Joe Allbaugh, un suo vecchio compagno di merende ma soprattutto vicinissimo alla famiglia Bush, che lo nomina alla dirigenza della Fema. Una disgrazia più che un favore.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA