Famiglia

Quel meeting boicottato

L'appuntamento europeo delle famiglie numerose era previsto a Roma, Prodi lo aveva decretato "grande evento". Non si farà nulla, per via di Bertolaso...

di Sara De Carli

Addio al congresso europeo delle famiglie numerose. Salta tutto, grazie a Bertolaso.
L’appuntamento era fissato da mesi e 20mila persone – 10mila italiane e altrettante provenienti da 17 paesi europei – avevano già iniziato i preparativi per la loro “vacanza romana”. Il IV congresso europeo delle famiglie numerose doveva tenersi (per la prima volta in Italia) dal 24 al 30 agosto. Il programma era fissato da tempo, inclusa l’udienza delle famiglie numerose con il Papa, prevista per il 27 agosto. Il meeting aveva anche dei bollini ufficiali e prestigiosi: il patrocinio della presidenza del Consiglio dei Ministri, quello del Presidente della repubblica e – cosa tecnicamente più rilevante – era stato dichiarato “grande evento” dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con un decreto firmato da Romano Prodi il 14 febbraio 2008 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 21 febbraio. Invece niente: saltato tutto, rinviato, forse al 2010. Come mai?

«Il fatto è che la Protezione civile avrebbe dovuto occuparsi della realizzazione di un campo tendato a Tor Vergata, che ospitasse le famiglie e presentare un piano operativo. Vuoi per il cambio di Governo, vuoi per altri motivi, la Protezione civile ha temporeggiato fino a inzio maggio, quando è stato evidente che non c’erano più i tempi tecnici per organizzare un evento di tale portata e per via di questa inefficienza siamo stati costretti a rinunciare», spiega Mario Sberna, presidente dell’Associazione italiana famiglie numerose. «Secondo loro un campo tendato per 14mila bambini, ad agosto a Roma, era una follia. Per mesi hanno detto che ci avrebbero proposto delle alternative, alla fine si sono presentati con la proposta di ospitare le famiglie nelle caserme, separando le mamme e i bambini in alcuni luoghi e i papà in altri. Roba che va bene se capita un terremoto, non se stiamo parlando di una festa di famiglie! Per di più la loro proposta sistemava 5mila persone, non 20mila».

La Protezione civile è chiamata in causa esplicitamente dal decreto di Prodi, che ricorda come i grandi eventi rientrino nelle competenze assegnate al Dipartimento della Prtezione civile: come è possibile che quest’ultima possa glissare e alla fine ignorare un Decreto della Presidenza del Consiglio? «Non so che dirle, evidentemente può. Bertolaso mi ha scritto una lettera in cui dice la colpa è tutta e solo nostra, perché ci siamo messi in testa di organizzare una cosa che non si poteva fare. Ma allora, mi chiedo, come hanno fatto col milione di giovani della Gmg del 2000? Noi avevamo allegato un piano operativo alla richiesta di grande evento, che è stato approvato: non mi smebra che quella sia una cosa che concedono a chiunque… Il problema, per quel che abbiamo visto noi, è che la Protezione civile non ha l’elasticità mentale per trasportare le medesime strutture e competenze dalla logica dell’emergenza a quella della festa».

Le famiglie in reatà avevano pensato già a tutto, organizzato i mille volontari, trovato sponsor per il cibo, l’acqua, piatti e bicchieri… addirittura a un certo punto avevano avviato un mezzo accordo con un’azienda produttrice di tende, per cui al limite le famiglie erano anche disposte a comprarsi le tende da sé… «Il problema era l’area, i servizi igienici, l’elettricità. Ci aspettavamo quello dalle istituzioni. Complessivamente l’evento sarebbe costato 5milioni di euro, di cui 800mila euro per la voce “campo”: credo che lo stanziamento necessario da parte del Governo avrebbe potuto aggirarsi realisticamente sui 500mila euro».

L’insegnamento che Sberna trae da questa triste vicenda è che «le famiglie, come al solito, devono arrangiarsi da sole». Il 24 agosto 144 famiglie numerose arriveranno comunque da Estonia e Lettonia, visto che non c’è stato modo di far rimborsare loro i biglietti già acquistati. «Ci siamo organizzati per attivare convenzioni a basso prezzo con strutture di accoglienza romane. Sarà una vacanza, a cui parteciperanno anche alcune famiglie italiane, in una sorta di gemellaggio. Certo che avere qui famiglie numerose da tutta Europa, era un’altra cosa». Come dicono alla Garbatella: «che amarezza!».


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