Formazione

Quel conto corrente ci ha ridato dignit

Per alcuni utenti dei servizi di igiene mentale, la Banca del Tempo è diventata un’occasione di risocializzazione.

di Carlotta Jesi

Che differenza c?è tra un dog sitter diciottenne, un ingegnere aeronautico sulla trentina e una casalinga esperta in ricamo con problemi psichiatrici alle spalle? Intere pagine di curriculum vitae e almeno un paio di zeri sul conto corrente, direte voi. Ma non se il trio in questione vive a Padova e ha un libretto di assegni dell?Associazione Banca del Tempo. «Dove chiunque, indipendentemente da titolo di studio e condizione sociale, può dare e ricevere servizi valutati per il tempo che ci si mette a prestarli e non per il loro grado di difficoltà», racconta Andrea Pastò. Membro del consiglio direttivo della Banca, che dopo tre anni di vita oggi conta 190 soci attivi, e promotore di una delle sue più originali iniziative: l?apertura di una filiale presso il Centro di riabilitazione psicosociale di Tencarola, in provincia di Padova. Obiettivi: promuovere la risocializzazione degli utenti dei servizi psichiatrici e ampliare l?area di attività della Banca. «Un progetto ambizioso lanciato due anni fa sottoscrivendo un accordo con l?Asl 16 di Padova: loro avrebbero messo lo spazio e le strutture necessarie a creare la nuova filiale, noi soci addetti ai lavori di segreteria, materiale di cancelleria e organizzazione delle attività promozionali», spiega Pastò. I risultati? Trentacinque soci attivi nella nuova filiale e 15 persone che hanno o avevano problemi di natura psichiatrica, età media ventisette anni, attivamente coinvolte nelle attività della Banca del Tempo. «Soprattutto lavori di segreteria, assistenza a piccoli animali e giardinaggio. Ma anche lezioni di fisica e matematica agli studenti, attività importantissime per ridare fiducia a persone a lungo escluse dalla società che si sentono finalmente utili e uguali agli altri», precisa Andrea Pastò. Sottolineando la differenza tra una solidarietà fatta di volontari che danno e beneficiari che ricevono e il ?mutuo aiuto? della Banca del Tempo. Dove il mero assistenzialismo non esiste: «Qui tutti danno e ricevono con pari dignità, una solidarietà attiva molto più varia di quella costruita in gruppi di auto aiuto omogenei. E i risultati si vedono: anche se c?è un po? di titubanza, chi ha usufruito o usufruisce dei servizi psichiatrici partecipa a molte attività di gruppo organizzate dalla Banca sentendosi nuovamente una persona tra tante persone». Anzi, di più: socio di una realtà in continua crescita che ha bisogno di lui per far funzionare la sua macchina organizzativa. A cominciare dalla segreteria centrale della Banca, dove i nuovi soci comunicano la propria disponibilità, dichiarano che tipo di servizio possono offrire, ricevono un libretto di assegni targato ?Banca del Tempo? e una lista delle attività svolte dagli altri soci. Contattabili direttamente su un elenco diviso per aree geografiche e tipi di attività oppure tramite la Banca, che periodicamente invia ai suoi clienti estratti conto ed eventuali debiti temporali. Da saldare, ovviamente, spendendo un paio d?ore a tagliare l?erba del vicino o riparandogli la lavatrice. «Le difficoltà, soprattutto organizzative, non mancano», ammette Pastò, «ma neppure le soddisfazioni che un vero esempio di cittadinanza attiva può dare». Per informazioni, potete contattare l?Associazione Banca del Tempo di Selvazzano, via Giovanni XXIII N. 13, 35030 Selvazzano (PD). Telefono: 049.8686953 oppure 049.8216970.


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