Non profit
Quei Villaggi scomodi
I bambini, una realtà da non "istituzionalizzare"
Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti – Torino
Risponde R.Bonacina: Seguendoci ogni settimana ben sapete come questo settimanale si sia battuto e si batta contro ogni idea di istituzionalizzazione dei bambini, e non solo. Sin dal nostro primo numero abbiamo dato voce e appoggiato numerose iniziative in questa direzione. Non riusciamo però a essere integralisti e come giornalisti sappiamo che non esiste solo il bianco e il nero ma anche il grigio. I Villaggi Sos, soprattutto nelle zone calde del mondo, svolgono una funzione che è assurdo definire negativa. Anche perché, come è noto, hanno un?organizzazione ben lontana da quella delle istituzioni classiche di assistenza e di ricovero. Caro Veronesi,non distruggiamo ma costruiamo Caro direttore, il 27 novembre ho letto sui giornali un intervento del prof. Umberto Veronesi che mi ha lasciato francamente allibito. In una conferenza stampa il direttore dell?Istituto europeo di oncologia si lamentava del fatto che «i fondi per la lotta all?Aids sono tre volte superiori a quelli per il carcinoma alla mammella». E aggiungeva che ogni anno le morti per tumore al seno sono 75 mila, contro i 2500 decessi dovuti all?Aids. In questi giorni, in occasione della Giornata mondiale del 1° dicembre, tutti parlano e scrivono di Aids, certe volte anche a sproposito. Poi il giorno dopo tutto tace per un altro anno. C?è la forte tendenza a parlare di Aids solo in termini di soldi e poltrone. Ne abbiamo un esempio nella schermaglia che vede contrapposti il prof. Aiuti e il ministro Bindi per un posto in commissione nazionale Aids. Ne sono un altro esempio le dichiarazioni di Veronesi. Se tutti quanti, ricercatori, medici, ministri, volontari, ragionassimo solo in termini di poltrone e di soldi non risponderemmo mai alle esigenze dei malati, e questo a prescindere dalla malattia, sia Aids, cancro o diabete. A cosa si vuole arrivare con questi messaggi? Veronesi mette le mani avanti e dice che non vuole fare ?una battaglia fra poveri?! Non c?è bisogno di dirlo: purtroppo è vero il contrario, perché nella ricerca,pur importante, molti trovano il loro business, ricercatori, case farmaceutiche e anche certe associazioni di volontariato. Allora parlare di fondi mettendo a confronto la ricerca relativa a due malattie diventa distruttivo e non costruttivo. In una patologia che distrugge come l?Aids è importante invece costruire: sforziamoci una volta tanto a spronare la gente a capire che tutti stiamo lavorando con lo stesso obiettivo. Si è mai chiesto Veronesi che cosa differenzia un malato di cancro da un malato di Aids? Non è la quantità dei soldi per la ricerca ma il fatto che il primo può dire a tutti ciò di cui soffre, il secondo deve tacere e basta. Proviamo tutti insieme a lavorare per cambiare la realtà: cancro e Aids sono due malattie, non due ?fondi di investimento? o due poltrone.Nicola Pini presid. Assoc. Speranza e solidarietà Aids Firenze
Assieme contro il degrado della giustizia italiana Gentile direttore,voglio esprimere il mio ringraziamento per l?articolo apparso sul n. 46 del 21 novembre, con l?auspicio che possa contribuire a far conoscere ai cittadini il degrado della giustizia italiana e la necessità di una seria riforma con la partecipazione dell?avvocatura. Ritengo che la vostra linea editoriale di un?informazione socialmente utile meriti attenzione da parte di tutti i colleghi avvocati.avv. Gianmarco Cesari Roma
Egregio direttore, con riferimento all?articolo ?Fine processo mai? del 21 novembre, segnalo che in altri Paesi i magistrati, pure essendo inferiori di numero a quelli italiani, definiscono i processi in tempi molto inferiori ai nostri. In Francia la sentenza di primo grado viene emessa in media dopo nove mesi, l?appello dopo 14. In Germania l?88 per cento dei casi è risolto entro un anno, e in appello tre casi su quattro sono giudicati entro 24 mesi. Il lungo iter dei nostri processi è dovuto a intralci procedurali nonché al fatto che molti magistrati sono sottratti al compito precipuo di redigere sentenze avendo altri incarichi (ministero di Giustizia, commissioni, eccetera).Marcello Stendardo Napoli
Ricerca scientifica nelle Onlus: un grazie dal Summit Caro direttore, grazie per l’efficace sostegno assicurato attraverso “Vita” al reinserimento della ricerca scientifica tra le Onlus. Il provvedimento consentirà di mantenere un flusso di risorse che i cittadini dedicano volontariamente a uno scopo così importante. Un grazie di cuore da parte di tutte le associazioni del Summit.Andrea Petrucci segretario generale del Summit della solidarietà Milano