segue dalla prima
L’obiettivo perseguito dai primi fondatori (mantenuto nei più di 40 anni di attività) è stato invece quello di essere in tanti, con una larga base di attivisti e di donatori, per raggiungere obiettivi reali e visibili, come appunto la rete delle nostre Oasi, un patrimonio non costituito solo da boschi e paludi, fiumi e coste, ma anche da splendidi edifici, torri costiere e masserie, cascine lombarde e trulli, casali e ville storiche il cui mantenimento ha costi spesso molto alti. E grazie anche alle Oasi che il WWF oggi, con la sua forte base sociale, è divenuto la più grande e rappresentativa associazione ambientalista operante in Italia e la seconda struttura, dopo il Corpo forestale dello Stato, a possedere e a gestire un tal numero di aree protette, che vanno dall’Oasi di Valtrigona, nel Lagorai trentino, a quella di Torre Salsa sul litorale agrigentino. Una costellazione di gemme di grande importanza per la tutela della biodiversità ma anche di grande impegno economico e gestionale al quale tutti i soci sono chiamati a contribuire con gioia e generosità. Generosità che, in una regione simbolo nella tutela della natura come l’Abruzzo, colpito dal terremoto, per il WWF ha significato la messa a disposizione totale delle sue strutture. Augurandoci che la lezione in questo Paese senza memoria stavolta sia servita, e che la nuova edilizia mantenga non solo parametri di sostenibilità ambientale ma anche di antisismicità.
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