Preoccupatissimi per una possibile lettura troppo “sociologica” o banalmente “anti capitalista” della enciclica Caritas in Veritate alcuni funzionari vaticani hanno organizzato una delle operazioni mediatiche più surreali degli ultimi anni. Hanno cioè provato a “orientare” la stampa anticipando ad un gruppo selezionato di giornali una loro sintesi del documento, resa appetibile con l’inserimento di alcune citazioni del testo pontificio. L’operazione ha bypassato la sala stampa vaticana e anche l’appartamento pontificio la ignorava. Siano permesse un paio di riflessioni.
A leggere le sintesi fornite ai giornali veniva un po’ da sbadigliare. L’enciclica è stata presentata come una riflessione molto dottrinale sui rapporti fra etica ed economia, senza affondi specifici e concreti. L’effetto è sembrato più quello di afflosciare l’attenzione dei media, piuttosto che di orientarla a una lettura più profonda e stimolante. Resta poi il dubbio se a mettere in moto i “postini” (con le loro buste anonime) sia stata più l’ingenuità o piuttosto una finalità ideologica. Questa enciclica ha una storia lunga, attorno ad essa si sono confrontate visioni diverse, anche all’interno del Vaticano. E nella Curia spuntano come funghi nuovi improvvisati strateghi della comunicazione che dicono di agire per il bene del Papa ma spesso combinano solo grandi pasticci.
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