Cultura
Quei pattini made in bcc
Così a Roana, provincia di Treviso, la banca locale ha portato medaglie.E ha rilanciato il territorio
Sabato 25 febbraio nella piazza di Roana c?erano proprio tutti a festeggiare il ritorno a casa di Enrico Fabris, l?italiano più medagliato in questi Giochi invernali. Tre medaglie d?oro da condividere con i 3.700 abitanti sparsi nelle sei frazioni (Camporovere, Canove, Cesuna, Mezzaselva, Roana e Tresché Conca) che compongono il piccolo comune roanese, un gioiello di origine ?timbra? a mille metri d?altitudine tra immensi boschi di conifere. Le vittorie di Fabris, infatti, sono autentiche vittorie collettive.
Fino ai primi anni 70 in questa terra di altipiani, che più si addice ai fondisti che allo sprint dei velocisti, non c?era neppure un specchio d?acqua ghiacciata per far scorrere le lame dei pattinatori. Poi ci ha pensato la Cassa rurale e artigiana di Roana, banca di credito cooperativo fondata cent?anni fa attorno alla parrocchia per sostenere contadini e artigiani, a contribuire alla nascita del laghetto artificiale della Lonaba, dove Fabris ha iniziato giovanissimo a prendere confidenza con il pattinaggio.
All?epoca l?istituto di credito aveva 100 soci mentre ora ne vanta 700, tra cui Valerio, il padre del campione. Da allora la vocazione dello sport è entrata nel dna della banca. Hockey, pattinaggio, discesa e discipline ?estive?, dai campetti da calcio alla ginnastica.
«Da vent?anni siamo a fianco degli sportivi roanesi», ricorda Sergio Bonato, il presidente della Cassa rurale di Roana con un passato trentennale come preside del liceo scientifico dove Fabris ha studiato. «I soldi raccolti sono investiti nella comunità e nelle sue esigenze. Con ottimi risultati, del resto. Abbiamo fornito ogni appoggio ai ragazzi del Gruppo sportivo ghiaccio: morale e materiale. Come il pulmino che li accompagna ad allenarsi al palaghiaccio di Baselica, in provincia di Trento: 60 chilometri, andata e ritorno». E precisa: «Noi, banca del territorio, abbiamo fornito i mezzi, ma il sudore è tutto di Enrico Fabris».
Ora grazie al campione trevigiano che va fiero delle sue origini contadine, su Roana si sono puntati i riflettori internazionali. Un volano per il turismo, già tra le prime risorse di questo territorio. E fioccano le proposte: «C?è l?idea di costruire una struttura adatta alle competizioni», continua Sergio Bonato. «Ovviamente siamo favorevoli e ne stiamo parlando con la Federazione. Senza dimenticare il nostro ruolo: cioè quello di sostenere la comunità in tutte le sue esigenze. Un impegno localistico, che gioca tutto sul territorio, che oggi è stato ampiamente premiato».
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