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Quegli oscuri eroi nelle trincee dei municipi

di Redazione

Sindaci. Il sindaco di Pollica, provincia di Salerno, che comprende anche la bellissima Acciaroli, perla del Cilento, è stato assassinato mentre rientrava a casa sua nella notte. Si chiamava Angelo Vassallo, aveva 57 anni. Secondo Roberto Saviano «si opponeva alle licenze edilizie, al cemento che in Cilento dilaga a scapito di una magnifica bellezza». Gli inquirenti sospettano che sia stata la camorra ad ordinare la sua morte. Carlìn Petrini, di Slow Food, ha raccontato che Vassallo collaborava con lui e che era colpito dal suo carisma. Ma quanti sono i sindaci in Italia che vivono nelle condizioni del povero Vassallo? Eroi sconosciuti che nel quotidiano resistono alle diverse prepotenze, che tornano a casa la sera senza scorta? I leader impegnati nelle grandi sfide e nelle grandi gelosie dovrebbero percepire che a volte tornare ai sindaci di tanti nostri piccoli paesi di provincia potrebbe essere una risorsa per il Paese delle mille città e dei mille campanili. Attingere lì quel personale politico che oggi invece approda a Roma in modo apparentemente casuale.
Teloni. Sono come quelli stesi sulle impalcature degli edifici in restauro o in ristrutturazione nelle strade delle nostre metropoli. Gigantografie gigantesche che suppliscono, sostituiscono la realtà. Le hanno messe domenica scorsa sugli spalti dello stadio Nereo Rocco di Trieste. Al posto dei tifosi in carne ed ossa, ci sono le loro immagini. I giocatori hanno giocato con lo sfondo dei teloni per gran parte dello stadio. Erano solo circa 3mila gli spettatori paganti. Una quinta teatrale adatta alla virtualità, all’immagine. Ecco la grande metafora triestina che va oltre il mondo del pallone e diventa simbolo di un momento italiano. È la versione casareccia del mondo finto in cui viviamo, esistenza virtuale del tifo (ma l’audio c’era?), così come sono finte le cucine e i salotti delle sitcom, le risate di Paperissima, i ritocchi su Facebook. Teloni che tolgono la carne, la sostituiscono e allo stesso tempo invece di simpatia, inducono amare riflessioni.
Diari. Dal 26 agosto è scomparsa una ragazza, Sarah Scazzi, di 15 anni, da Avetrana, provincia di Taranto. I genitori hanno rivolto un appello al Quirinale e sono state mobilitate le forze dell’ordine per la sua ricerca. Sui giornali e sui siti sono comparse foto e pagine di diario che ce la raccontano come un’adolescente del mondo d’oggi. È il destino della comunicazione che fa diventare pubblico il Facebook più privato. Nel suo caso ci parlano delle inquietudini di una 15enne che invidia il fratello che vive a Milano. Troviamola, rispettando la sua vita.

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