Non profit

Quegl’invisibili colpetti alla libertà

L'abolazione della franchigia in base alla quale ogni cittadino poteva scrivere al presidente della Repubblica senza dover pagare.

di Riccardo Bonacina

Caro direttore, vedo con interesse l?articolo sulle ?tariffe postali? non agevolate per le associazioni di promozione sociale, e vorrei aggiungere un particolare, che mi sembra non troppo piccolo. Un decreto legislativo (261/1999) ha abrogato la franchigia postale ?attiva? e ?passiva? del Presidente della Repubblica prevista da 30 anni (dpr n. 156 del 29 marzo 1973), franchigia per la quale ogni cittadino poteva scrivere al Presidente senza dover affrancare la corrispondenza.
Parallelamente era prevista la franchigia per la corrispondenza indirizzata al Papa ; ma questa rimane valida e potrebbe essere ?abrogata? solo con un accordo internazionale (dunque il decreto legislativo del 1999 non ha effetto).
Un bel paradosso: un cittadino italiano può scrivere gratuitamente al Papa, ma paga se vuole rivolgersi al Presidente della Repubblica; il tutto mi è stato confermato dal segretariato generale della Presidenza della Repubblica, il 25 febbraio scorso.
Qualcuno potrebbe osservare che si tratta di ?sciocchezze?; in realtà, a parte l?aspetto ?simbolico?, basterebbe pensare ai tanti poveri (ce ne sono in Italia…) come per esempio i carcerati (persone che, secondo la realistica espressione di Adriano Sofri, vivono una “particolare inermità”) e per le quali spesso anche un semplice francobollo rappresenta una ricchezza inarrivabile… e dunque l?impossibilità di rappresentare i propri diritti e problemi presso la suprema autorità dello Stato.
Mi sembra grave che a piccoli ?invisibili? colpi, erodendo anche certe piccole conquiste, in realtà si vadano man mano limitando tanti diritti civili e democratici, oggi purtroppo in una spirale perversa alimentata dalla mentalità dominante nella maggioranza di governo. Grazie per l?attenzione,
Maurizio Perfetti, Roma

Caro Perfetti, è vero: è con piccoli, il più delle volte, invisibili colpetti e apparentemente indolori sottrazioni, che cambia il panorama dei diritti civili e democratici. Anzi, viene spesso il sospetto di essere trascinati in grandi e gravi dispute mentre le più piccole e antiche conquiste ci vengono sottratte nottetempo. Tra l?altro, la vicenda delle tariffe postali ha a che fare con un diritto più che simbolico, ma essenziale: il diritto di comunicazione, di scrivere, di esprimere la propria opinione. Perciò è odioso che tra tutti gli sconti e scontini sulle tariffe agevolate si siano scordate proprio le associazioni di promozione sociale. Ce ne lamenteremo direttamente col Santo Padre, almeno non ci costerà in francobolli.

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