Economia

QUATTRO buone ragioni per amare le coop

Farsi un’idea sulla cooperazione è un compito insieme semplice e complesso. Da un lato la formula imprenditoriale è facilmente comprensibile, ma d’altro canto ci sono tante variabili in gioco.

di Redazione

Farsi un?idea sulla cooperazione è un compito insieme semplice e complesso. Da un lato la formula imprenditoriale è facilmente comprensibile, ma d?altro canto ci sono tante variabili in gioco da renderne ardua una lettura univoca. Non a caso diverse pubblicazioni hanno di recente affrontato il tema a partire da punti di vista molto diversi, dimostrandone così il carattere controverso. Ma quale idea di cooperazione emerge dal libro?

Il primo aspetto è il rapporto che la cooperazione ha mantenuto con i mercati ?reali? e le dinamiche sociali, a fronte di un?economia sempre più ?finanziarizzata? e slegata dai territori. La maggiore densità dei tessuti relazionali in cui agiscono le cooperative le rende più permeabili alle trasformazioni sociali, politiche ed economiche. Il secondo aspetto di interesse consiste nel rilievo assegnato alla capacità di integrazione del movimento cooperativo: un elemento fondativo (è fra i principi della ?dichiarazione di identità cooperativa?) ma che ha avuto alterne fortune. Eppure dalla ricerca di una più funzionale integrazione passa non solo la performance imprenditoriale, ma anche una legittimazione della cooperazione come impresa di mercato alternativa a quella capitalista.

Il terzo aspetto riguarda la centralità del mutualismo come fattore di aggregazione di bisogni e risorse, rispetto a cui la cooperazione offre un contesto di azione imprenditoriale con basse barriere d?ingresso e processi partecipativi allargati che lo rendono più competitivo rispetto ad altre tipologie. Quarto e ultimo aspetto, le politiche di sostegno alla cooperazione, in particolare per l?accesso a risorse per lo sviluppo. Una questione rilevante, affrontata pensando soprattutto a quelle imprese cooperative con una ?massa critica? tale da necessitare di consistenti risorse, in particolare finanziarie, che non si riescono a generare attraverso i classici strumenti mutualistici.

Riemerge qui il tema della governance cooperativa, da intendere non solo come strumento di regolazione interna alla singola impresa, ma anche come soluzione per sistemi interorganizzativi più complessi da cui dipende la possibilità per la cooperazione di affermarsi come attore economico e sociale. Flaviano Zandonai


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