Cultura

Quanto pesano relazioni e moralenel campo dell’economia

Ecco due degli studi che vengono presentati al convegno

di Redazione

Fiducia e investimenti
Oggetto dell’intervento di Marco Faillo (Università di Trento) sono i risultati di un esperimento condotto nei laboratori di tre diverse sedi universitarie: Trento, Milano-Bicocca e Forlì. Oggetto dell’analisi è il ruolo giocato dalle relazioni sociali nel sostenere rapporti di fiducia. Il lavoro di Faillo e dei suoi collaboratori (Becchetti, Degli Antoni, Mittone) si basa su un esperimento interattivo molto semplice, in cui si chiede ai soggetti sperimentali di investire risorse reali (l’economia sperimentale prevede obbligatoriamente che tutte le cavie degli esperimenti siano regolarmente pagate in base ai propri comportamenti) confidando nella collaborazione di un altro soggetto. Se l’altro soggetto approfitta della fiducia ricevuta (non si comporta in modo affidabile), guadagnerà a scapito del primo. Ma se il primo non ripone alcuna fiducia nel comportamento del secondo, l’investimento è meno redditizio rispetto al caso in cui entrambi si comportano in modo “fiducioso e affidabile”. Dato questo contesto decisionale, Faillo confronta l’esito di due esperimenti simili, differenziati solo per un piccolo particolare: il primo esperimento è totalmente anonimo (i due giocatori interagiscono mediante computer senza mai incontrarsi né conoscersi), mentre il secondo esperimento prevede che, se entrambi acconsentono, al termine della sessione in cui si decide quanto investire i due soggetti possano avere un incontro di persona. La sola possibilità di un incontro muta drasticamente l’esito dell’esperimento, facendo sì che i soggetti ripongano una maggiore fiducia nel comportamento altrui, e si comportino poi in modo più affidabile, sostenendo così livelli di investimento maggiori e maggiori rendimenti per entrambi. L’esperimento dimostra quindi come le relazioni personali possano avere un benefico ruolo di collante nelle relazioni di mercato. Transazioni di mercato anonime, in comunità poco coese, hanno meno probabilità di successo di transazioni di mercato che hanno luogo in piccole comunità dove la probabilità di interagire di nuovo e di conoscersi è maggiore.

Avversione all’egoismo
Luca Zarri ha portato i risultati di un esperimento che ha coinvolto come “cavie volontarie” 157 studenti universitari. Obiettivo della ricerca è esplorare il sistema di motivazioni sotteso alla decisione di punire coloro che trasgrediscono alle cosiddette “norme sociali”. L’esperimento esplora il sistema di motivazioni che spinge il soggetto a sanzionare il trasgressore anche nel caso in cui non subisca alcun danno materiale diretto dalla violazione della norma sociale. Si mostra come gli individui siano disposti a sopportare costi monetari pur di punire comportamenti che disapprovano, contribuendo, per questa via, all’enforcement “dal basso” di una determinata norma sociale. I risultati indicano che i soggetti che puniscono sono guidati in una certa misura da motivazioni intrinseche (non monetarie) genuine e, in particolare, da una “norma di equità soggettiva” che può essere caratterizzata come “avversione all’egoismo”. L’analisi dei dati evidenzia inoltre che chi punisce determinati comportamenti antisociali sembra essere guidato sia da “sentimenti morali” che da “interessi materiali»: la metodologia sperimentale – in particolare la “teoria dei giochi sperimentale” – consente allo studioso di isolare queste diverse determinanti del comportamento individuale in contesti di interazione strategica.

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