Famiglia

Quando mamma e papà si lasciano

Ai dubbi di una mamma nei confronti della figlia dopo la separazione dal papà, risponde Barbara Ghiringhelli

di Redazione

Colgo l?ansia del genitore che sta scoprendo la sofferenza vissuta dalla propria figlia a seguito dell?evento separazione. Il suo dichiarato impegno di non far cambiare le cose alla bambina – scuola, cenare tutti e tre insieme – non può e non riesce a coprire e annullare i reali cambiamenti seguenti la separazione che di per sé ha comportato per lei, il suo ex compagno e sua figlia dei mutamenti nelle relazioni quotidiane, nei luoghi (l?attuale casa), nelle relazioni. È un errore negare la criticità di quanto accade . È invece importante considerare come anche per sua figlia questo è un periodo di disorientamento e di ricerca di una stabilità. In queste situazioni i figli si trovano a vivere un processo di disgregamento destabilizzante senza spiegazioni e senza poter in alcun modo avere voce in capitolo. Lei sottolinea di avere risposto alla domanda di sua figlia «perché lasci il papà», la risposta è stata data, ma non è scontato che sia stata capita e accettata. Tra l?altro, quanto risposto può avere incrementato una delle prime paure che i bambini di questa età vivono di fronte alla separazione, ossia di essere abbandonati. Non è stato un errore dire la verità, occorre accertarsi che sia stata recepita in modo corretto. È importante dare conferme ai figli sul fatto che mamma e papà non smetteranno di fare i genitori e continueranno a occuparsi di lei. È evidente il suo impegno nel cercare soluzioni che possano fare stare bene sua figlia, ma è importante essere attenti a non agire solo sulla base di quello che si crede essere il bene della bambina, ma cogliere anche il punto di vista della figlia. La domanda «con chi sto questa sera?» può essere indice di un disagio della bimba nel vivere in modo così strutturato i suoi tempi: baby-sitter, momenti di relazione con lei e quelli da passare con il papà. È corretto trovare risorse e strategie per ridefinire la propria genitorialità e quella dell?altro in modo positivo, ma è fondamentale individuare i reali bisogni. Rispetto alla necessità di inviare la bimba da uno specialista per i suoi momenti di malinconia e tristezza, mi sento di dirle che questi atteggiamenti rientrano nelle più frequenti reazioni alla separazione dei genitori. Non sono da sottovalutare, anzi è necessario prestare molta attenzione al disagio dei figli poiché, se mal vissuto, questo periodo può portare alla nascita di disturbi di carattere psicologico/comportamentale più o meno gravi. Non tutti i bambini sono destinati a un futuro di sofferenze e depressione, è normale che all?evento di per sé traumatico della separazione segua un periodo di assestamento che può caratterizzarsi per essere lungo e doloroso e per l?insorgere di difficoltà nel bambino. Barbara Ghiringhelli


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