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Quando l’import è a scopo benefico

Un’associazione che realizza progetti di sostegno in Pvs per raccogliere fondi, può importare e offrire beni prodotti dagli utenti di un progetto in India?

di Redazione

Un?associazione, iscritta al Registro del volontariato, che realizza progetti di sostegno in Pvs per raccogliere fondi, può importare e offrire beni prodotti dagli utenti di un progetto in India?

Ogni attività economica o di natura ?commerciale? può essere realizzata secondo la normativa per le attività marginali. Le entrate derivanti devono essere totalmente devolute ai fini istituzionali dell?organizzazione. Il ministero delle Finanze, con il decreto del 25 maggio 1995, di cui riportiamo uno stralcio, elenca: «Attività di vendita occasionale o iniziative occasionali di solidarietà svolte nel corso di celebrazioni o ricorrenze o in concomitanza a campagne di sensibilizzazione pubblica verso i fini istituzionali dell?odv; attività di vendita di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito a fini di sovvenzione, a condizione che la vendita sia curata direttamente dall?organizzazione senza alcun intermediario; (…) le attività sopra elencate devono essere svolte senza l?impiego di mezzi organizzati professionalmente».La gestione delle attività, e dei manufatti realizzati dagli assistiti dell?associazione, va fatta osservando alla lettera quanto indicato. I prodotti importati dall?India devono seguire le regole previste per l?importazione di prodotti dai Paesi non Ue, facendo transitare le merci dalla dogana a nome dell?associazione e indicando il motivo dell?importazione, cioè per finalità non commerciali.

Info:
www.csvnet.it
www.ciessevi.it


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