Famiglia

Quando l’associazione batte in qualità la grande industria

La Lega del Filo d’Oro di Osimo ha ottenuto la certificazione Iso 9001

di Gabriella Meroni

Chi ha sempre pensato che le certificazioni di qualità – i vari Iso 9000 e rotti – fossero riservate a multinazionali e aziende stile Wall Street, o al massimo alle industrie manufatturiere, aveva ragione. Almeno fino a qualche settimana fa. Quando a ottenere il prestigioso riconoscimento è stato un ente non profit che assiste e riabilita persone con gravi handicap: la Lega del Filo d?Oro di Osimo (Ancona). Un successo tanto più significativo in quanto la Lega è una delle prime organizzazioni di questo tipo in Italia a raggiungere un livello qualitativo così alto. Il riconoscimento ufficiale è datato maggio 2001, al termine cioè di una istruttoria durata quasi cinque anni, ed è stato rilasciato dall?istituto Certiquality dopo le ultime ispezioni del 30 e 31 marzo. Motivazione, la qualità delle attività di «progettazione ed erogazione di servizi di diagnosi, riabilitazione, educazione ed assistenza per il recupero e il reinserimento sociale di persone sordocieche e pluriminorate sensoriali». Ma come ci sono riusciti? «Con il tempo e la volontà», risponde Rossano Bartoli, segretario della Lega. La marcia di avvicinamento al traguardo, infatti, è stata lunga. «L?idea è del 1996. Per un po? ci siamo limitati a raccogliere informazioni sull?iter necessario, quindi abbiamo iniziato a organizzare incontri formativi con i dipendenti. E sono emerse le prime difficoltà?» In che senso? «Spesso nel nostro settore si agisce, anche bene, senza fermarsi troppo a riflettere. Ma in questo caso si trattava di redigere il manuale di qualità, dettagliando i passaggi del lavoro. Serviva uno sforzo un più». La Lega ha quindi coinvolto una persona che si dedicasse a tempo pieno all?osservazione e codificazione delle procedure, e che fosse garanzia di unità per dipendenti (200 a Osimo) e utenti. Non è un po? spersonalizzante, obiettiamo, definire tempi e modi di un intervento basato su contatto umano e spirito di servizio? «No», risponde sicuro Bartoli. «Anzi, abbiamo introdotto un elemento di trasparenza, certezza e coerenza, non di burocrazia. Prima di tutto per noi, e poi per gli utenti e le loro famiglie». Unico neo, i costi dell?operazione (circa 20 milioni più altri 5/6 l?anno per mantenere la qualifica), non certo alla portata di tutti. «Ne è valsa comunque la pena», conclude Bartoli, «e poi alcuni consulenti, come quelli della Sodeco di Ancona, per noi hanno lavorato gratis». Ora l?esempio della Lega sta facendo proseliti: sono già molte le organizzazioni del settore che hanno chiamato Osimo per chiedere consulenze ai ?laureati in qualità?. Info: tel. 071 72451


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