Famiglia
Quando lamore ha la corsia preferenziale
Adozioni. Iter più rapido se il minore è disabile
Mi hanno segnalato che in questi giorni è nato un bambino che non è stato riconosciuto dai genitori naturali, in quanto è nato senza gomiti (il termine tecnico credo sia ?focomelico?). Mi hanno detto che in questi casi le pratiche burocratiche per l?adozione sono molto più snelle: in pratica, è sufficiente che i nuovi aspiranti genitori si rechino in ospedale e riconoscano questo bambino come loro figlio. Ma è proprio vero? Mi risulta che per adottare un bambino le pratiche siano molto più lunghe.
Marino (email)
L?adozione di bambini portatori di handicap è una delle forme di solidarietà più alte e che meglio interpreta la disponibilità che una coppia (o un single) può dare per l?interesse di un bambino a crescere in un ambiente affettuoso e attento. Occorre però essere precisi: l?adozione di bambini portatori di handicap è una forma molto speciale di adozione, che richiede coppie (o single) molto capaci e che accettino di essere al servizio assoluto di un bambino che ha tempi di crescita diversi e necessità molto più ampie di quelle di uno che viva una infanzia normale.
Mi capita sempre più spesso di leggere di coppie che si sentono colpevolizzate perché il giudice del Tribunale per i minorenni rivolge a loro la domanda se si sentono di adottare un bambino portatore di handicap. Il giudice non pone la domanda per mettere in imbarazzo la coppia, ma per verificare se si tratta di una coppia da far avanzare con un diverso binario.
Le coppie che desiderano adottare un bambino portatore di handicap godono di tempi più accelerati di analisi e anche di corsi e percorsi adottivi diversi, dove la loro disponibilità è agevolata ma, al tempo stesso, sottoposta a un?attenta verifica. Ciò può sembrare strano, ma un bambino con un handicap va protetto, per certi versi persino maggiormente di bambini senza problemi fisici o neurologici. Per loro occorre verificare ancora meglio il rischio di un nuovo abbandono ed evitarlo.
Una volta dichiarata la disponibilità all?adozione di questi bambini speciali, la coppia idonea ha percorsi accelerati per l?adozione che avviene celermente e con incentivi che non sussistono per l?adozione normale: la coppia avrà accesso a incentivi economici e, se del caso, avrà diritto (oltre a essi) all?assegno di accompagnamento.
La descrizione fatta dal lettore è semplificata (non basta andare all?ospedale e prendere il bambino dopo averlo riconosciuto: esistono istituzioni a difesa dei bambini abbandonati che vogliono vederci chiaro e verificare quale coppia disponibile sia la più idonea), ma certamente le pratiche sono più snelle e rapide. Malgrado tutto questo, non sono molte le coppie che adottano questi bambini speciali, e, mi sia permesso, nessuna di loro, fortunatamente, lo fa perché le pratiche sono più snelle. Lo fanno perché hanno in loro una grossa carica solidale.
Il punto
Adozioni speciali
Non basta recarsi in ospedale e riconoscere un bambino per ottenerlo in adozione, anche nel caso si tratti di un piccolo portatore di handicap abbandonato subito dopo la nascita dai genitori naturali.
È vero però che per queste adozioni il percorso delle coppie, ma anche dei single che si dichiarano disponibili, è più accelerato rispetto agli altri casi e può avvalersi anche di incentivi.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.