Non profit
Quando il gelato è impegno civile
Ben and Jerry, la multinazionale dei gelati diventa Benefit Corporation, istituzionalizzando un’impegno nei confronti del sociale che durava dal 1978, quando i fondatori aprirono il primo punto vendita in una stazione di servizio nella provincia americana
Il gelato buono per davvero. Potrebbe essere il claim della prossima campagna di Ben & Jerry, la multinazionale di gelato americana che ha annunciato questa settimana di diventare una B Corporation, traducibile in italiano come “azienda benefica”, ovvero una realtà imprenditoriale riconosciuta negli Stati Uniti che, oltre a generare profitto e perseguire gli interessi dei propri stakeholder, si pone come obiettivo statutario quello di avere un impatto positivo sull’ambiente e la società.
Fondata nel 1978, l’azienda che porta il nome degli omonimi fondatori, Ben Cohen e Jerry Greenfield, è stata per anni promotrice di scelte pionieristiche nel campo della responsabilità sociale d’impresa, da quando, alla fine degli anni settanta, Cohen e Greenfield servivano il gelato in una stazione di servizio a Burlington, in Vermont, utilizzando già allora packaging sostenibile, ingredienti rigorosamente bio e donando il 7,5% dei ricavi in beneficienza. L’attenzione al sociale, marchio distintivo dell’azienda fin dalla sua fondazione, è stata mantenuta anche dopo l’acquisto di Ben & Jerry da parte della multinazionale Unilever, che ne ha fatto una vera e propria strategia promozionale per l’azienda.
Esplorando la coloratissima versione americana del sito aziendale infatti, oltre alle scelte più tradizionali relativamente alla CSR, come l’intenzione di arrivare entro il 2013, ad utilizzare esclusivamente ingredienti certificati Fair Trade, per i propri prodotti, si ritrovano vere e proprie dichiarazioni di impegno civile, come la campagna a favore del riconoscimento delle unioni omosessuali e il sostegno al movimento Occupy Wall Street. Ben and Jerry è la prima società interamente controllata a diventare una B Corporation.
Jay Coen Gilbert, co-fondatore di B Lab, l’organizzazione che si occupa del processo di certificazione delle aziende interessate a diventare Benefit Corporations, ha giudicato estremamente positiva la trasparenza con cui la società ha reso pubbliche le informazioni aziendali. Tra le buone pratiche che sono valse a Ben & Jerry il titolo di B Corp, il fatto che il 100% del packaging usato negli USA sia fatto di materiale certificato FSC, che il 45% del costo della merce venduta sia reinvestito per sostenere i piccoli imprenditori agricoli, attraverso il programma Caring Dairy e che il lavoratore dell’azienda con il salario più basso abbia comunque uno stipendio superiore al minimo salariale del 46%.
Le B Corporations, istituzionalizzate nel 2006, comprendono ad oggi negli Stati Uniti un network di 600 aziende, tra le più famose vi sono la suggestiva bottega virtuale Etsy e l’azienda di abbigliamento sportivo outdoor, Patagonia.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.