Quando i nomi ingannano: la Tassa etica è la pornotax

Siamo un ente non commerciale e in ragione di nostre attività commerciali minori, saremo tassati e verseremo delle imposte. Nell?analizzare il modello della prossima dichiarazione dei redditi, abbiamo letto che «? per il periodo d?imposta 2006, è dovuto un acconto della Tassa etica?». Di cosa si tratta? Arriverà nelle casse delle organizzazioni non profit?

M i dispiace deludere le vostre aspettative ma la Tassa etica ha poco o nulla a che fare con le organizzazioni non profit e con la loro opera etica.

L?acconto di cui si parla nella modulistica predisposta per la dichiarazione dei redditi è riferibile all?imposta addizionale sulla produzione e vendita di materiale pornografico o di incitamento alla violenza, addizionale introdotta dalla legge 266/05 (Finanziaria per l?anno 2006) e meglio nota con il termine, certamente meno nobile ma più diffuso, di pornotax.

Questa addizionale, in virtù di quanto disposto dall?art. 1 comma 466 della legge 266/05, prevede che soggetti passivi siano i titolari di reddito d?impresa ed esercenti arti e professioni, nonché i soggetti di cui all?art. 5 del Tuir e che l?imposta (25%) si applichi alla quota del reddito complessivo netto proporzionalmente corrispondente all?ammontare dei ricavi o compensi derivanti dalla produzione, distribuzione, vendita e rappresentazione di materiale pornografico e di incitamento alla violenza, rispetto all?ammontare totale dei ricavi o compensi.

Non è previsto in alcun modo che le maggiori entrate erariali riferibili a questa imposta vadano a vantaggio di enti e organizzazioni del terzo settore.
L?unica ?ipotizzabile? (ci sembra ardua anche la sola ipotesi) inerenza di queste disposizioni con gli enti non commerciali sarebbe relativa al caso in cui un ente non commerciale abbia attività come quelle sopra riportate nell?ambito della sua operatività commerciale.