Non profit
Quando gli alcolici viaggiano in rete
Allinterno dei Paesi Ue esiste la libera circolazione, ma alcolici e sigarette vengono tassati alla frontiera
Vorremo sapere come funzionano alcuni aspetti degli acquisti via Internet: in particolare per quanto riguarda la commercializzazione online dei liquori nei Paesi esteri, è necessaria una specifica licenza?
Un gruppo di studenti (email)
Risponde Christian Carosi
Per quanto riguarda la possibilità di acquistare bevande alcoliche fuori dei confini nazionali, va ricordato che dal 1° gennaio 1993 il territorio dei paesi aderenti all?Ue costituisce uno spazio unico entro cui possono liberamente circolare persone, merci e capitali. Di norma, quindi, i viaggiatori che circolano nell?ambito dell?Unione possono quindi portare con sé, passando da un paese all’altro, i beni acquistati negli esercizi commerciali diversi dai duty free shops senza alcuna limitazione né formalità.
Tuttavia per alcune categorie di prodotti soggetti a imposta di fabbricazione o di consumo (tabacchi lavorati, alcool e bevande alcoliche) la libera circolazione è permessa entro determinati quantitativi (800 sigarette, 10 litri di bevande con gradazione alcolica sup. a 22% ecc.). I prodotti trasportati in quantità superiore ai limiti si considerano acquistati per fini commerciali e la loro circolazione è soggetta a documenti amministrativi di accompagnamento, oltre al pagamento del dazio e dell?accisa.
L?esenzione dei diritti doganali per gli oggetti e i generi di consumo per i quali è previsto il pagamento di un?imposta di fabbricazione o di consumo importati a seguito dei viaggiatori non trova invece applicazione nel caso di importazioni, piccole spedizioni prive di carattere commerciale e a spedizioni di valore trascurabile. Il Ministero delle Finanze che abbiamo contattato ci ha garantito che alcolici e sigarette, in caso di spedizione sono in ogni caso tassati alla frontiera.
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