Economia

Quale sovranità se le multinazionali si mangiano le eccellenze italiane?

A Brescia, la multinazionale statunitense che 8 anni fa acquistò una delle eccellenze italiane in campo biomedico annuncia: si chiude. Perderanno il lavoro 300 dipendenti. Medtronic dopo aver comprato il know-how di Invatec utilizzando, dal 2010 ad oggi, tutti gli ammortizzatori sociali possibili delocalizza in Messico. E saluta l'Italia

di Marco Dotti

La retorica dei “territori” (al plurale impersonale e deresponsabilizzante per chi pronuncia la parola, come i “mercati”) ha sempre il proprio prezzo,

L’ultimo, e tra i più salati, mentre il Paese continua a discutere di Ilva – cosa legittima, per carità – e di Germania – cosa altrettanto legittima – lo pagano 314 lavoratrici e lavoratori bresciani.

Un comunicato secco, improvviso da parte di Medtronic-Invatec, una ditta importante, con un mercato importante e una storia che parla da sé non lascia spazio a interpretazioni.

«Nell'ambito del proprio progetto strategico di gestione globale delle attività produttive, il gruppo Medtronic comunica la decisione di cessare le attività dello stabilimento Invatec di Brescia nel corso del primo semestre 2020». Questo il comunicato che ha travolto i dipendenti di un colosso del settore biomedico – non certo in crisi – negli stabilimenti di Torbole e Roncadelle.

Due righe di storia: Invatec venne fondata nel 1996 da Andrea Venturelli e Stefan Widensohler. Nella primavera del 2010 viene ceduta per 500 milioni di euro alla multinazionale americana Medtronic. I dipendenti, in totale, erano allora 900, la metà dei quali nella provincia di Brescia, nei due siti specializzati nella produzione di dispositivi per diagnosi e terapie per malattie cardiovascolari.

Nonostante venisse classificato come sito di eccellenza (e qui la retorica dei convegni sull’innovazione si scontra con la dura realtà del profitto privato, tanto più profittevole quanto più socializza le perdite) e produca dispositivi usati in quasi tutti gli ospedali italiani, la multinazionale americana, messe le mani sui brevetti e sui consueti incentivi pubblici, ha salutato. Direzione per la delocalizzazione: il Messico.

La Medtronic ha comprato il know-how e l’eccellenza di Invatec. E dal 2010 ad oggi, ha usato tutti gli ammortizzatori sociali possibili e tutti gli incentivi pubblici immaginabili. Finiti gli ammortizzatori, si va altrove. «Questa decisione – si legge in una nota diffusa dalla Cgil – smaschera purtroppo il disegno più volte denunciato dalle organizzazioni sindacali di svuotare i siti bresciani non solo delle produzioni con minore valore aggiunto ma anche di quelle di più alto contenuto tecnico e specialistico». Possiamo dar loro torto?

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