Economia

Quale politica estera? Le posizioni di ong e missionari

In tanti davanti a Montecitorio durante il dibattito alla Camera dei Deputati sulla Politica estera italiana. Le posizioni di Missionari, CIPSI, Un ponte per

di Redazione

Il comunicato del CIPSI In riferimento al telegramma del Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri ad interim on. Silvio Berlusconi, inviato alle sedi diplomatiche italiane, le 30 Ong di sviluppo e cooperazione internazionale del CIPSI ? Coordinamento di Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale, uno dei tre esistenti in Italia-, attraverso una dichiarazione del Presidente Rosario Lembo, ?criticano la posizione dell?On. Berlusconi che ha sottolineato come per il Ministero degli Esteri – oltre al rinnovato impegno politico-diplomatico, dovra? diventare prioritaria anche l?attivita? economico-commerciale -. Lembo ?esprime la preoccupazione del CIPSI per l?assenza di una politica estera italiana di pace e di distensione, e si dichiara contrario al programma di Berlusconi che intende trasformare la politica estera in commercio estero, piuttosto che rispettare gli impegni di cooperazione internazionale. Con questa impostazione si corre il rischio di annullare completamente la politica di cooperazione internazionale del nostro paese. Il CIPSI esprime il timore che questa scelta ci allontani dall?Europa, sollecita l?On. Berlusconi a mettere come priorità sulla propria agenda politica la lotta alla povertà e la cooperazione internazionale, e ricorda che l?associazionismo di solidarietà internazionale fonda il proprio agire sulla solidarietà diretta con le popolazioni povere del Sud del mondo come strumento di promozione della giustizia, e da anni richiede un maggior investimento di risorse a favore della cooperazione internazionale?. Infatti il mondo in cui viviamo si presenta oggi con intollerabili disuguaglianze: 2 miliardi e 800 milioni di persone vivono, con meno di un dollaro al giorno, cioè in condizioni disumane; 1 miliardo e 400 milioni di persone non hanno accesso, all?acqua potabile e gli esclusi sono destinati a diventare 3 miliardi tra 10 anni; 2 miliardi di persone non hanno un sistema sanitario nazionale; un bambino Europeo consuma 40 volte di più di un bambino indiano; fra 20 anni la popolazione del pianeta terra sarà di 8 miliardi di persone . L?intollerabilità dell?attuale divario impone di impegnarci per costruire attraverso la cooperazione internazionale un futuro diverso dalla realtà che caratterizza l’ ?oggi?. Per noi del CIPSI costruire ?un nuovo mondo? significa avere il coraggio di impegnarsi per far si che fra 20 anni gli 8 miliardi di uomini e donne del pianeta terra abbiano la garanzia di garantire l?accesso all?acqua potabile, alla sicurezza alimentare, alla salute, all?istruzione, cioè ai dei diritti fondamentali di una parte degli 8 miliardi di persone. ?Se una priorità della politica estera diventa l’attività economico-commerciale” – conclude Lembo – “chiediamo al Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri ad interim on. Silvio Berlusconi che invece di maggior stanziamenti a favore delle spese militari, e ad impegni programmatici di priorità del commercio estero, si faccia funzionare l’attuale legge 49/87, e ci sia un vero impegno di riforma sul piano legislativo che sganci la cooperazione delle ONG di sviluppo dalla politica estera. E ancora: l’impegno ad aumentare gli stanziamenti per la lotta contro la povertà, attraverso gli strumenti della cooperazione e della solidarietà internazionale promossi dalle ONG, soprattutto verso le sacche di povertà dei cosiddetti Paesi più poveri, e non solo per l?Afghanistan e gli aiuti d?emergenza?. Anche i missionari oggi in piazza davanti a Montecitorio A seguito delle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi circa l accentuazione del ruolo imprenditoriale e commerciale da parte delle Ambasciate italiane, la Conferenza degli Istituti Missionari d’Italia (CIMI) e il Segretariato Unitario di Animazione Missionaria (SUAM) esprimono forte preoccupazione per le conseguenze che questa nuova linea di “diplomazia estera” può dare ai rapporti dell’Italia con i Paesi nel Sud del mondo. “Ciò che davvero preoccupa è che le ragioni aziendali e le regole del mercato prendano il sopravvento sulla reale cooperazione e su un effettiva condivisione delle ricchezze tra tutti i popoli della terra. Sono ben altre le priorità che dovrebbero essere al centro dei dibattiti e delle preoccupazioni dei responsabili politici e diplomatici dell’Italia , ha commentato p. Marcello Storgato, segretario del SUAM. CIMI e SUAM chiedono che, nel dibattito alla Camera dei Deputati sulla Politica estera della nazione italiana, in programma per oggi, vengano assunti impegni concreti ed efficaci su alcuni punti cruciali, sottolineati anche dal Papa nel suo discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, il 10 gennaio scorso. Tra questi: – l eliminazione della povertà, attraverso la cooperazione allo sviluppo, la riduzione del debito e rapporti di equità nel commercio internazionale; – il rispetto dei diritti dell uomo in ogni circostanza, con speciale attenzione per le categorie delle persone più vulnerabili: bambini, donne e rifugiati; – il disarmo, la riduzione della vendita di armi ai paesi poveri e il consolidamento della pace dopo la fine dei conflitti; – la lotta contro le grandi malattie e l?accesso dei più poveri alle cure e alle medicine di base; – la salvaguardia dell?ambiente e la prevenzione delle catastrofi naturali; – l applicazione rigorosa del diritto e delle convenzioni internazionali. Il Papa ha espressamente chiesto al Corpo diplomatico di trasmettere queste sfide prioritarie ai rispettivi governi. Come missionari e missionarie, impegnati tra i popoli di tutto il mondo, possiamo testimoniare quanto queste sfide costituiscano i punti cruciali da affrontare, in modo prioritario e con intelligente dedizione, anche a livello diplomatico e parlamentare, per guarire i grandi mali che ancor oggi affliggono l?umanità , ha affermato p. Gottardo Pasqualetti, presidente della CIMI. In questa linea, CIMI e SUAM esprimono la propria adesione anche all Iniziativa del sit-in durante la discussione sulla politica estera della Camera dei Deputati, promossa da vari organismi della società civile italiana per oggi a Piazza Montecitorio, Roma. L?iniziativa chiede una politica estera rispettosa dell’articolo 11 della Costituzione e che promuova lo sviluppo dei paesi del sud del mondo come base della pace. La posizione dell’Associaizione “Un ponte per” La prossima settimana in occasione dell’undicesimo anniversario della guerra del Golfo, avremmo dovuto consegnare al ministro Ruggiero migliaia di cartoline a lui indirizzate da cittadini italiani che richiedono la dissociazione dell’Italia dall’embargo all’Iraq, ma il Ministro non c’è più. Dovremo quindi consegnare le cartoline al Presidente del Consiglio, Berlusconi e vorremmo farlo lunedì prossimo mentre la Camera discuterà della politica estera italiana verso l’Unione Europea. E’ infatti tutta la politica estera italiana che dovrebbe essere discussa.. Da undici anni l’Italia partecipa alla attuazione, contro l’Iraq, del più totale embargo commerciale che la storia ricordi. Un embargo che ha causato oltre un milione di vittime in maggioranza bambini. Dall’Italia sono poi partiti gli aerei per la Jugoslavia, ove la guerra “umanitaria” ha portato alla pulizia etnica del Kossovo creando 250.000 profughi serbi; armi italiane sono state vendute alla Turchia per massacrare i kurdi; mentre la tradizionale solidarietà italiana con il popolo palestinese si è affievolita fino a quasi scomparire. Anche queste politiche, sia pur non da sole, hanno favorito il diffondersi di organizzazioni terroristiche. Nello stesso tempo l’Italia continua a non promuovere politiche di giustizia economica internazionale come ad esempio la riforma della Banca mondiale e la cancellazione del debito dei paesi del sud del mondo – le cui conseguenze disastrose sono oggi sotto gli occhi di tutti in Argentina – o la introduzione di forme di tassazione delle speculazioni finanziarie come la Tobin Tax. Anche di queste cose bisognerebbe che la Camera discutesse lunedì prossimo. Un ponte per. propone quindi di organizzare una manifestazione-sit in di fronte a Montecitorio per lunedì 14 gennaio dalle ore 15 – durante la quale consegneremmo le cartoline contro l’embargo all’Iraq – e che potrebbe essere l’occasione per rivendicare la necessità di una nuova politica estera, rispettosa dell’articolo 11 della Costituzione, e che promuova una pace basata sulla giustizia internazionale. Un nuovo mondo è possibile! Associazione Un ponte per.


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