Cronache russe

Putin pensa ai pacifisti, i terroristi alla Russia

Il Cremlino si preoccupa solo dei giovani e degli anziani che manifestano idee pacifiste e intanto il Paese pare permeabile alle organizzazioni terroristiche

di Alexander Bayanov

L’attacco terroristico di ieri nel Daghestan, repubblica della Federazione Russa a maggioranza musulmana, con l’attacco e l’incendio di chiese ortodosse e di una sinagoga, sparatorie nelle strade di Makhachkala e Derbent, la morte di un prete ortodosso sgozzato, di due cittadini e undici agenti di polizia, ancora una volta, soprattutto dopo il sequestro dell’aeroporto di Makhachkala e l’attacco terroristico a Crocus City dimostra che mentre i servizi speciali vanno a caccia di cittadini che scrivono post contro la guerra sui social network, dichiarano terroristi ed estremisti persone con professioni creative, intellettuali e politici e attivisti dell’opposizione, nel paese non viene svolta una reale attività antiterroristica. 

Nessuna traccia ucraina per incolpare Kiev

Degno di nota è il fatto che l’attacco alla Chiesa ortodossa e la morte del sacerdote sono avvenuti durante la festa della Pentecoste e della Trinità secondo il calendario della Chiesa ortodossa. Spero che, a differenza dell’attacco terroristico a Crocus City, questa volta Putin non trovi tracce ucraine, anche se lo desidera intensamente. Adesso nessuno gli crederà, all’interno del Paese.

È ovvio che in Russia esiste e opera una componente islamica clandestina potente, totalmente fuori dal controllo dei servizi speciali. L’attacco terroristico simultaneo in due città del Daghestan, e ora diventa chiaro, l’attacco terroristico a Crocus City, sono azioni molto ben pianificate da parte dei militanti islamici. 

Ma il Cremlino pensa ai pacifisti


Il fatto che l’attenzione resti sulla lotta contro gli adolescenti e gli anziani con una posizione pacifista suggerisce che lo Stato russo, nonostante le attrezzature ad alta tecnologia dei servizi segreti e dell’Fsb, è estremamente debole. Non può rispondere efficacemente alle sfide reali e non immaginarie. 

Letteralmente lo stesso giorno, nella prima metà della giornata, si era tenuta in Daghestan una riunione della commissione antiterrorismo, con la partecipazione di membri del comitato nazionale antiterrorismo e ufficiali dell’Fsb, dove i relatori avevano affermato che avrebbero aumentato l’efficienza, prestato maggiore attenzione nell’identificare ed eliminare le carenze per introdurre un approccio sistematico e aumentare il livello di protezione e così via. 

L’impasse delle forze di sicurezza

Non si sa ancora quanti terroristi abbiano preso parte all’attacco. Ciò significa che, indipendentemente dal numero di persone arrestate o eliminate, la portata di ciò che è accaduto è sconosciuta e restano gravi sfide per il futuro. A confermare l’inefficienza dello Stato russo c’è la ribellione di Prigozhin, avvenuta esattamente un anno fa, di fatto un tentativo di colpo di stato militare, che ha suscitato sorpresa e shock in tutto il mondo.

Come abbiamo scritto più volte, in Russia stanno accadendo e continueranno ad accadere eventi impossibili da prevedere. Pertanto, la previsione più accurata è che … può accadere di tutto.

Nella foto di Ap/LaPresse la sinagoga attaccata a Makhachkala.

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