Formazione
Putin: no al dialogo con i separatisti ceceni
Nell'incontro con la stampa, Putin ha anche escluso l'apertura di un'inchiesta pubblica sulla strage di Beslan.
”Nessuno ha il diritto morale di chiederci di intavolare trattative con gente che ammazza i bambini”: cosi’ Vladimir Putin ha risposto, nel corso di un lungo incontro con alcuni giornalisti stranieri a Mosca, a quanti chiedono di avviare un dialogo con i leader ceceni, ed ha definito gli autori di tali proposte privi di coscienza. ”Perche’ non incontrate Osama Bin Laden, lo invitate a Bruxelles o alla Casa Bianca, avviate un negoziato, gli chiedete cosa vuole e glielo concedete, in modo che vi lasci in pace? Perche’ non fate cosi’?”, ha chiesto Putin con sarcasmo durante il colloquio, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano ‘The Guardian’. L’incontro con i rappresentanti della stampa e’ servito a Putin anche ad escludere l’apertura di un’inchiesta pubblica sulla strage nella scuola di Beslan, dove 335 persone tra adulti e bambini hanno perso la vita e centinaia sono rimaste ferite, 567 delle quali sono ancora ricoverate in ospedale, secondo le stime ufficiali. ”Voglio stabilire la cronologia degli eventi e individuare i responsabili che devono essere puniti” ha detto il presidente.
Putin ha chiarito di voler condurre un’inchiesta interna sulla tragedia della scuola ma di non volerne aprire una pubblica. Ha poi aggiunto che se il parlamento russo decidera’ di aprire una sua inchiesta lui non si opporra’, ma teme che potrebbe trasformarsi ”in uno show politico e se cio’ accadesse non sarebbe molto utile”. Il presidente russo ha parlato per oltre tre ore e mezzo, alternando momenti di calma ad attimi di irritazione. Il lungo incontro ha toccato piu’ volte il tema dei ceceni il cui comandante, Shamil Basaiev, e’ ritenuto dalle autorita’ russe responsabile dell’azione terroristica che ha portato al massacro nella scuola. Il capo dello stato ha ammesso che le forze russe hanno piu’ volte violato i diritti umani in Cecenia ma ha spiegato che – cosi’ come quanto accaduto nel carcere di Abu Ghraib, dove i detenuti sono stati sottoposti a torture da parte dei loro carcerieri – queste violazioni non sono state approvate dall’alto. ”In guerra – ha affermato – esistono azioni violente che hanno una loro logica interna”. Quindi, sbattendo una mano sul tavolo, ha fermamente escluso che esista alcun collegamento fra le azioni delle forze di polizia russe in Cecenia e il massacro di Beslan.
”Provate a immaginare i killer che sparano ai bambini al potere in un posto qualsiasi del mondo” ha ipotizzato Putin, aggiungendo poi: ”ponetevi questo quesito e vedrete che non c’e’ piu’ da interrogarsi sulla politica russa in Cecenia”. Riferendosi ancora al terrorismo ceceno il presidente ha infine citato una dichiarazione dell’ex premier britannico Margaret Thatcher che disse ”Un uomo che esce in strada e uccide altra gente merita solo di essere ucciso”.
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