Mondo

Putin a Tokyo: continua lo stallo con il Giappone sulle Curili

Sì ad un aumento della cooperazione economica; Putin e Koizumi hanno anche discusso dell'oleodotto in costruzione in Siberia.

di Chiara Brusini

Neppure la ricorrenza del centocinquantesimo anniversario di relazioni commerciali tra Russia e Giappone e’ riuscita a sbloccare lo stallo diplomatico che dura oramai da 60 anni sulle quattro isole Curili. Tuttavia, la ragion di stato ha posto in secondo piano la ‘querelle’ territoriale per lasciare spazio all’approfondimento dei rapporti commerciali tra la prima economia asiatica e il secondo esportatore mondiale di petrolio. ”Sui territori del nord ci sono ancora divergenze di vedute – ha detto il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi – tuttavia abbiamo convenuto di superare i contrasti e cercare una soluzione a una questione tanto importante”. Parole quelle di Koizumi che hanno fatto il paio con quelle pronunciate dal presidente russo Vladimir Putin: ”sono d’accordo con il mio collega Koizumi che faremo di tutto per risolvere il problema”. Tra gli altri temi affrontati nel corso del vertice, le misure antiterrorismo, l’ingresso della Russia nella Wto e la partnership militare tra Mosca e Pechino che preoccupano non poco il governo di Tokyo. Su quest’ultimo fronte Koizumi ha chiesto a Putin maggiore trasparenza e una certa cautela nella vendita di armi alla Cina di cui la Russia e’ primo fornitore mondiale. La materia piu’ delicata pero’ erano i rapporti economici tra i due paesi e in particolare l’approviggionamento energetico. Non a caso a far parte della delegazione russa c’erano anche i rappresentanti delle due ‘perle’ del settore del petrolio e del gas: la Gazprom e la Sibneft. Dal canto suo, Putin ha esortato gli investitori giapponesi a scommette sulle potenzialita’ del mercato interno russo. Koizumi ha voluto, invece, ricevere rassicurazioni sullo sbocco del contesissimo oleodotto che partira’ dalla Siberia e sara’ destinato a rifornire il mercato asiatico, Cina in testa. ”Abbiamo intenzione di far arrivare l’oleodotto fino alla costa del Pacifico e poter cosi’ rifornire la regione asiatica Giappone incluso”, ha detto Putin, smorzando cosi’ i timori di Koizumi di vedersi tagliato fuori dal programma energetico di Mosca a esclusivo beneficio di Pechino. La compagnia russa Trasneft ha iniziato la costruzione in due fasi della ‘pipeline’. La prima fase, da concludere entro il 2008, vedra’ l’oleodotto arrivare fino alla localita’ di Skovorodino, molto vicino alla Cina. Nessun termine e’ stato invece fissato la seconda fase. Ma e’ su quest’ultimo fronte che Giappone e Cina daranno vita a una vera e propria guerra diplomatica. Perche’ se da un lato Pechino spinge per far dirottare la pipeline piu’ a sud, Tokyo preme su Mosca per costruire un porto sul Pacifico. Putin per il momento non si espone, ed e’ probabile che dia vita a questa punto a una sorta di ‘asta’ per aggiudicarsi l’offerta migliore. A far gola a Putin, oltre alle enormi potenzialita’ dell’economia cinese, sono anche il denaro della Corporate Japan e il ‘know how’ nipponico nei settori dei macchinari industriali e dell’high tech.


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