Mondo
Puglia e Campania,politiche per gli stagionalia confronto
immigrazione Che cosa fanno le Regioni contro lo sfruttamento
di Redazione
L’ultimo. Ma non di una lunga lista. Si contano sulle dita gli interventi in favore degli immigrati stagionali messi in campo dalla Regione Campania. L’ultimo si chiama Immigrazione – Idea progetto per contrastare manifestazioni di disagio nelle periferie urbane e prevede la riqualificazione dell’area di San Nicola Varco nel comune di Eboli. Un ex mercato ortofrutticolo a pochi passi da una discarica, su cui sorge un insediamento di 300 immigrati del Maghreb occupati soprattutto nella raccolta di frutta e ortaggi. Costo dell’operazione, un milione e mezzo. A meno di un anno dal via libera ai fondi, però, il progetto esecutivo non è stato ancora presentato. «La Campania non ha progetti specifici in favore degli stagionali», ammette Nadia Caragliano, dirigente regionale del servizio Gruppi etnici.
Per rintracciare un altro provvedimento sulla stessa materia bisogna fare un passo indietro fino al 2004. Un passo nel vuoto, purtroppo. La Regione infatti aveva previsto dei finanziamenti in favore degli imprenditori agricoli disposti a garantire un alloggio agli immigrati. Nessuna azienda, però, ha mai presentato richiesta. E i soldi sono stati dirottati su altre iniziative di accoglienza e di comunicazione. Anche il Protocollo con l’Inail per i controlli sui luoghi di lavoro e quello con le parti sociali per la determinazione dei flussi, osserva la dirigente campana, hanno segnato «fasi alterne».
Sul piano legislativo sono due i principali riferimenti: la legge regionale 33/1994 sull’immigrazione che riconosce agli immigrati extracomunitari, anche stagionali, e a «coloro che a qualsiasi titolo si trovino sul territorio regionale» il «libero accesso ai servizi sanitari, alle strutture di base, poliambulatoriali e agli asili nido». E la recente legge 11/2007 di attuazione della 328 che prevede interventi di sostegno all’inserimento lavorativo e abitativo. Interventi, sottolinea tuttavia Saady Mohamed, co-presidente dell’Anolf-Cisl Campania, rimasti sulla carta. Specie in tema di alloggi. Secondo il sindacalista, inoltre, andrebbe migliorata l’analisi del fabbisogno regionale di manodopera. Anche se, osserva, «non è facile: gli stagionali si spostano, infatti, da una regione all’altra secondo i raccolti».
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