Cultura

Puglia: corpi ritrovati forse sono i fratelli Pappalardi

Da ieri sera gli inquirenti stanno indagando se i corpi ritrovati in un pozzo dove è caduto un 12enne appartengano ai fratelli Pappalardi, scomparsi 19 mesi fa

di Redazione

I piedi dei due cadaveri ritrovati ieri pomeriggio in un pozzo a Gravina in Puglia, in provincia di Bari, che a quanto si presume sono quelli di Francesco e Salvatore Pappalardi, i bambini scomparsi da ben 19 mesi, non ci sono le scarpe, ritrovate poco distante. E’ uno degli elementi piu’ interessanti venuti fuori da una prima ispezione della cisterna sotterranea da parte di vigili del fuoco e polizia nella quale sono stati trovati resti umani, per una piccola parte integri e per un’altra parte in stato di decomposizione, dei due ragazzini. Il prosieguo dell’inchiesta dovra’ chiarire perche’ i due ragazzini non le avessero ai piedi.
Forse le hanno perse cadendo oppure in un disperato tentativo di risalire. O sono finiti dentro il cunicolo gia’ senza scarpe. Il pozzo, largo appena un metro e mezzo, parte addirittura dal secondo piano del vecchio palazzo abbandonato, che si trova nel centro della citta’, a pochi passi da Corso Di Vittorio e dalla pineta, una zona luogo di giochi anche dei due fratellini, come emerse nelle ore immediatamente successive alla scomparsa. Si tratta di un vecchio convento che un tempo ospitava delle suore. Adesso il palazzo e l’area sono di proprieta’ di una societa’. Il pozzo prosegue nei sotterranei ancora per 15-20 metri, finendo per allargarsi in una cisterna che raccoglieva l’acqua piovana e veniva trasportata piu’ in alto con una carrucola.

”Non e’ credibile che possa essere stato il padre a trasportare i corpi fin qui, a scavalcare il muro di cinta. Avrebbero potuto vederlo i numerosi vicini”, ha detto l’avvocato Angela Aliani, legale del padre dei due ragazzini, Filippo Pappalardi, in carcere dallo scorso 27 novembre con le accuse di duplice omicidio e occultamento di cadaveri. La zona e’ piena di palazzine e balconi che si affacciano proprio sul cortile interno del vecchio rudere.

Ci si chiede soprattutto per quale assurda coincidenza il ragazzino caduto ieri, D.M., 12 anni, si trovava proprio li’ dove sono caduti o sono stati gettati i due ragazzini e se questi ultimi sono caduti nel pozzo casualmente, mentre anche loro giocavano, oppure se sono stati buttati o spinti da qualcuno. E, infine, se i bambini, di cui sono stati trovati i resti umani, erano gia’ morti quando i corpi sono finiti la’ dentro o se erano erano vivi e se uno abbia cercato di salvare l’altro e in questo tentativo sia morto.

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