Sostenibilità
Puglia, agli arresti due guardie volontarie del WWF
Accusati di omicidio colposo per la morte di un cacciatore durante un controllo. L'assocazione: stupiti per la decisione, persone di fiducia
di Redazione
«Le due guardie venatorie del WWF Puglia, contro le quali sono stati decisi gli arresti domiciliari in seguito alla loro attività di vigilanza sul bracconaggio, hanno svolto da oltre 10 anni attività a titolo volontario e gratuito distinguendosi per la competenza e per la puntale attività di vigilanza ambientale nella lotta all?illegalità.
Il WWF è dunque stupito per la decisione assunta oggi dal Gip di Trani ed è convinto che si debba aspettare l?esito delle indagini perché si arrivi a svelare l?impalcatura dell?intero castello accusatorio». Così una nota del WWF dopo la notizia dell’arresto di due guardie venatorie volontarie.
Agli arresti sono finiti per violenza privata continuata aggravata, omicidio colposo con morte come conseguenza di altro delitto, falsita’ ideologica e materiale, abuso d’ufficio, calunnia continuata aggravata, lesioni aggravate, un appartenente al Corpo Forestale dello Stato, e due guardie venatorie del WWF. Gli arrestati, nell’ambito dei controlli ambientali effettuati nell’area del nord barese, abusando delle qualifiche loro attribuite e agendo in qualche occasione a volto coperto, avrebbero costretto i cacciatori a tollerare atti di perquisizione con metodi ‘poco ortodossi’. Un controllo particolarmente aggressivo, operato a Spinazzola il 6 novembre 2005, avrebbe provocato la morte di un cacciatore 82enne, originario di Riccione che, vistosi accerchiato, venne colto da arresto cardiocircolatorio. Nel corso di un altro controllo avvenuto a Barletta il 14 gennaio 2007, il forestale avrebbe addirittura provocato, con una testata, la rottura del setto nasale di un cacciatore. Dalle indagini emergerebbe inoltre come i tre, in un caso, avrebbero preordinato una serie di attivita’ finalizzate ad accusare ingiustamente alcuni ignari cacciatori dell’utilizzo di richiami per uccelli, preventivamente occultati nei pressi delle zone di caccia. Nel corso delle perquisizioni, a sostegno di quanto emerso, sono stati rinvenuti a casa del forestale piu’ di 30 riproduttori elettromagnetici con cd e musicassette utili al richiamo degli uccelli oltre a riproduzioni di allodole.
«Si tratta di accuse ancora non provate rivolte a cittadini su cui il WWF ripone la massima fiducia e che hanno per anni collaborato con ogni corpo di polizia», si legge in una nota del WWF. «Le Guardie volontarie venatorie, infatti, come previsto dalla legge sulla caccia e dalla legge sulla Pubblica Sicurezza, coadiuvano l?attività delle forze dell?ordine in tutta la regione Puglia ed in particolare con la Guardia di Finanza, il Reparto del ROAN, con il Corpo Forestale dello Stato, con le Capitanerie di Porto e con gli stessi Carabinieri.
Si tratta di vere e proprie sentinelle contro ogni crimine ambientale: abusi edilizi, discariche abusive, trasporti illeciti di rifiuti, violazioni delle leggi sulle coste, inquinamento delle acque, pesca di frodo, bracconaggio. A titolo di esempio i recenti interventi con la Guardia di Finanza che hanno portato al sequestro di un sito di oltre 20.000 mq contenente amianto, oppure l?attività di pesca di frodo che ha visto pochi mesi fa il sequestro, fatto in collaborazione con i militari dei ROAN della Guardia di Finanza, di diversi chili di datteri di mare e centinaia di ricci e altro pescato tutto ottenuto illegalmente. Contro il fenomeno del bracconaggio, che colpisce particolarmente questa regione, l?esposizione delle guardie volontarie è particolarmente delicata: ad esempio, nel gennaio 2007 attivisti WWF in turno di vigilanza venatoria con agenti del CFS, hanno sorpreso bracconieri, denunciati poi a piede libero, che hanno reagito provocando lesioni agli stessi agenti del CFS. L?attività delle guardie volontarie si è concentrata anche sulla denuncia puntuale e costante anche sugli organi di informazione contro i tanti scempi ambientali. Un caso per tutti, la battaglia nel 2004- 2005 contro la costruzione di una mega-lottizzazione sul Fiume Ofanto a pochi metri dal mare che avrebbe di sicuro compromesso una zona protetta a livello comunitario. L?impegno, e dunque l?esposizione pubblica delle nostre guardie, si è svolto anche attraverso interventi in assemblee pubbliche, presso la Regione o gli enti locali, per chiarire con competenza e approfondimenti scientifici le ragioni di contrarietà ad impianti come quello relativo al Progetto Powerflor di Molfetta, dello scorso marzo 2007.
La stessa Regione Puglia ha collaborato con le stesse guardie permettendo al WWF di aprire il primo numero verde per le segnalazioni di violazioni ambientali in Italia. Questa attività, svolta dai nostri sempre gratuitamente, ha permesso la verifica di oltre 400 segnalazioni che hanno portato al sequestro da parte delle forze dell?ordine di immobili abusivi sulla spiaggia, di discariche illegali, alla scoperta di casi gravi di inquinamento delle acque e scarichi illegali a mare. Tanto impegno ha anche provocato, in questi anni, casi di ritorsione contro le guardie WWF: in particolare nel 2005 uno dei nostri due attivisti oggi arrestato è stato oggetto di un atto intimidatorio da parte di un uomo successivamente denunciato ai Carabinieri per aver realizzato foto dell?abitazione e dell?auto del volontario WWF.
Alla luce di questa breve cronaca, che mal si concilia con il grave provvedimento assunto oggi, il WWF si aspetta che la magistratura faccia giustizia soprattutto perseguendo i responsabili dei numerosi crimini ambientali perpetrati ai danni del territorio pugliese piuttosto che onesti cittadini che si impegnano tutti i giorni contro la criminalità».
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