In redazione il sorprendente confronto fra le tre maggiori sigle del soccorso Perché questa tavola rotonda
Settimane calde per il volontariato sociosanitario. La scintilla che ha fatto scoppiare il caso è stata la dichiarazione del ministro della Salute, Ferruccio Fazio: «La Croce rossa è la più antica istituzione del nostro Paese e auspico di lavorare insieme per mettere a regime il volontariato nel Servizio sanitario nazionale». Affermazione-bomba che ha spinto Anpas e Misericordie a lanciare l’allarme e a pretendere equità e trasparenza. Tempo 48 ore, è lo stesso Francesco Rocca, commissario Cri, a offrire la propria disponibilità a un chiarimento fra i big del volontariato sociosanitario. È nata così la tavola rotonda – che Vita ha ospitato – fra le tre princiali sigle del sociosanitario, che si sono incontrate così, per la prima volta, faccia a faccia.
Chi è intervenuto
Hanno partecipato all’incontro organizzato da Vita lo scorso lunedì 5 luglio: Fausto Casini, presidente da sette anni dell’Anpas – Associazione nazionale Pubbliche assistenze, membro del comitato di indirizzo della Fondazione per il Sud e componente del Cnel – Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro; Francesco Rocca, commissario straordinario della Croce Rossa italiana, nominato nel 2008 dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ma fino a pochi giorni prima capo del dipartimento per le Politiche sociali del Comune di Roma della giunta Alemanno; e infin eGabriele Brunini, presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia dal 6 novembre 2007, componente del Cnel.
I temi di cui si è parlato
Integrazione nel Ssn. Quale il ruolo che le singole realtà possono o devono avere in questo ambito e a quali condizioni? E soprattutto: come gestire correttamente questa integrazione in considerazione della differenza giuridica delle tre sigle?
Trasparenza. Nei comportamenti, ma anche nei bilanci e nei rapporti con altri soggetti: pubblici e a scopo di lucro.
Privatizzazioni. In dirittura d’arrivo – forse entro l’estate, probabilmente a settembre – il via libera definitivo alla privatizzazione dei comitati locali della Cri. Quali le conseguenze?
Lavoro. Al centro il ruolo delle professioni sanitarie, ma anche il costo economico dei dipendenti.