Cultura

Pubblicità: via libera ai marchi “protagonisti” dei film al cinema

Diventa lecito il "product placement": prodotti e servizi in evidenza nelle storie cinematografiche

di Ida Cappiello

Il Governo ha approvato, nell’ambito del decreto di riforma del cinema, una norma di cui quasi nessuno si è accorto: la legittimazione del “product placement”, la collocazione di prodotti e servizi di marca all’interno delle trame dei film. E’ una forma di pubblicità che viene dagli Stati Uniti (un caso classico, la moto Bmw di James Bond), vietata in Italia in quanto ritenuta una forma di pubblicità occulta. “Non sfuggirà a nessuno che il settore ciematografico italiano, come quello della raccolta pubblicitaria, è – diciamo così – uno di quei settori dove il nostro premier ha qualche interesse…” è il commento di Toni Muzi Falconi, uno dei massimi esperti italiani di comunicazione.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.