Cultura

Pubblicità Progresso “boccia” Benetton

Per il presidente Alberto Contri la campagna è «mera provocazione» non una comunicazione sociale

di Redazione

Alla vigilia della conferenza che domani celebrerà i 40 anni di attività della Fondazione Pubblicità progresso, il suo presidente Alberto Contri interviene sull’ultima campagna Benetton. «Viviamo in un’epoca in cui i significati vengono troppo facilmente stravolti. È davvero il colmo che l’ultima trovata di Benetton venga definita da illustri opinionisti “sociale” solo perché propone il non odio», commenta Alberto Contri, in merito alla campagna dal titolo Unhate di Benetton, che tra gli altri  ricostruisce un bacio fra il Santo Padre e un imam.
Continua poi Contri: «Ottimo intento, ancorché inutilmente generico, se fosse proposto dall’Onu, dall’Unicef o da qualsiasi organizzazione umanitaria. Ma qui si tratta di un’impresa commerciale che per vendere il proprio marchio e quindi i propri prodotti si prende la licenza di violare norme giuridiche elementari. Perché nessuno può usare l’immagine altrui senza permesso, oltretutto a fini commerciali. Perché secondo il codice dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria non è lecito violare i sentimenti religiosi di chicchessia, per di più a fini commerciali. Non si può parlare nemmeno di diritto di cronaca, trattandosi di fotomontaggi. Rimane soltanto l’intento smaccatamente provocatorio, che ha già ottenuto il massimo di risultati: che se ne parli bene o male, basta che se ne parli. Siamo quindi in presenza di una evidente forma di strumentalizzazione che nuoce a tutta la pubblicità, sia commerciale che sociale, come dimostrato dalla confusione dimostrata in molti commenti che non sanno nemmeno più discernere tra”utilità sociale” e “mera provocazione”. Non sono queste campagne che si possono definire di “comunicazione sociale”».

Anche di questo se ne parlerà domani a Milano, in occasione della VII Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale che si terrà nell’Aula Magna dell’Università Iulm, a Milano (per il programma qui).

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