Non profit

Pubblicità non profit: l’Italia premiata a Siena

Il 10 giugno si è conclusa a Siena la 9a rassegna internazionale della comunicazione non profit, ecco i premiati e i consigli degli esperti per il Terzo settore

di Carlotta Jesi

Più intelligente, più ironica, più coinvolgente. Se non vuole rimanere indietro nello sviluppo costante della comunicazione, e perdere di efficacia, è così che deve diventare la pubblicità non profit. Lo ha spiegato al pubblico dell?Ad Spot Non Profit 2001- la 9a rassegna internazionale della comunicazione non profit organizzata dall?Ad European Events che dal 28 maggio al 10 giugno ha riunito a Siena creativi di tutto il mondo – Fernando Guimaraes. Presidente e direttore creativo della Crea Guimaraes di Barcellona e, soprattutto, guru della pubblicità europea, Guimares ha invitato creativi ed esponenti del Terzo settore a giocare di più con l?ironia abbandonano un?autoreferenzialità che spesso rischia di compromettere la riuscita di spot sociali. Un messaggio che sembrano aver colto in pieno le pubblicità non profit premiate a Siena: fra le 316 campagna sociali provenienti da 22 Paesi, l?Italia si è aggiudicata un premio per lo spot che Leo Burnett e l?Enpa hanno realizzato contro l?abbandono dei cani d?estate e l?ingresso nella short list dei lavori più interessanti per la campagna sul passaggio all?Euro voluta dal Ministero del Tesoro.
All?interno della rassegna, è stato inoltre presentata la campagna televisiva contro la pena di morte che Mtv ha commissionato a Saatchi&Saatchi, l’agenzia di pubblicità che da 15 anni realizza spot sociali e che ha da poco inaugurato una sezione interamente dedicata al Cause Related Marketing.
Ma a Siena non sono mancate le note polemiche: Omar Calabrese, docente dell?Università degli Studi di Siena, ha infatti ricordato che spesso le campagne sociali fatte gratuitamente dalle agenzie servono più a chi le realizza che a chi le richiede, invitando il Terzo settore ha usare forme di comunicazione alternative come Internet.

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