Non profit

Pubblicità: il mercato dell’azzardo ha nella televisione il suo terreno di conquista

Tra gennaio e luglio 2015, gli investimenti pubblicitari hanno subito una flessione rimanendo però a livelli molto alti: 25,6 milioni di euro, di cui 21 investiti nei canali televisivi. Internet segue a distanza, attestandosi sui 2,1 milioni e una fetta di mercato dell'8,2%. Ai quotidiani va il 5,8% di questo mercato, in sostanza 1,5 milioni.

di Marco Dotti

Secondo uno studio dell’Istituto di ricerca specializzato in "gaming" Ficom Leisure, nel 2013 i concessionari del "gioco pubblico" hanno speso circa 105 milioni l’anno in pubblicità. A questi, si aggiungono 87 milioni in sponsorizzazioni. Le cifre non sono diminuite, anzi.

L'apparente calo di investimenti rispetto agli anni precedenti. sulla rete fisica, è stato compensato da nuovi investimenti sul web, dove la pubblicità è sempre più parte strutturante delle dinamiche di "gioco", soprattutto scommesse. Il web nel 2013 è così cresciuto di un +26,8%. Gtech-Lottomatica è stato il primo operatore, con quasi il 25% degli investimenti, a ruota William Hill (circa il 12%), Sisal (poco sotto il 10%) e Pokerstars (intorno al 6% del totale).

Meno chiaro quanto venga investito in sponsorizzazioni – chiamiamole così – indirette e campagne di "prevenzione" studiate ad hoc per implementare la reputazione del marchio. Resta un altro dato inquietante, che esattamente un anno fa suscitò polemiche e levate si scudi in parlamento: lo Stato impone nei bandi di concessione che i concessionari "investano" certe somme per promuovere i loro prodotti di gioco. L'ammontare di questa pubblicità imposta si aggirerebbe attorno ai 50 milioni di euro, che nel 2013 rappresentavano l'esatta metà dell'investimento del settore azzardo in pubblicità.

Per il 2015, la ricerca più attendibile resta quella dell'Istituto Nielsen. Bisogna sempre ricordare che l'advertising sul web è scarsamente monitorato, eppure è quello in crescita. Lì la "struttura" dei "giochi" offerti è impastata di pubblicità. Togli il banner… togli il gioco.

Questo emerge da un dato, sempre con fonte Nielsen: se nel 2015 la spesa in pubblicità nel settore giochi registra nel suo complesso un segno "meno" (- 34%), la televisione resta il canale privilegiato di questo settore, mangiandosi l'82% del mercato emerso, ma il web – che spesso è sommerso, perché scarsamente tracciato – si divora l'82% degli investimenti diretti in advertising. In televisione passa inoltre il 97% della pubblicità dei giochi online.

Tra gennaio e luglio 2015, gli investimenti pubblicitari diretti hanno subito una flessione rimanendo però a livelli molto alti: 25,6 milioni di euro, di cui 21 investiti nei canali televisivi. Internet segue a distanza ma comunque secondo e in crescita, come mezzo/supporto, attestandosi sui 2,1 milioni e una fetta di mercato dell'8,2%. Ai quotidiani va il 5,8% di questo mercato, in sostanza 1,5 milioni.

Un altro dato: 8,9 dei 25,6 milioni complessivi investiti dal settore sono finiti per promuovere giochi online (poker e casinò games) come modalità di fruizione. Ma il media privilegiato di promozione anche per questi giochi è la tv.

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