Famiglia

Pubblicità d’azzardo: se Repubblica e Internazionale non dicono di no

Piangono miseria e spargono amare lacrime: sono i signori dell'azzardo di massa. Quelli che "vietare la pubblicità non serve" e che "troppe tasse ci fanno chiudere". Nel frattempo, tra spot pro-azzardo e campagne di prevenzione che nulla prevengono ma tutto confondono, stanno intensificando gli investimenti in pubblicità su ogni supporto e in ogni forma. Anche sulle bustine di zucchero nei bar

di Marco Dotti

Tuffatevi nel divertimento con Tania Caniotto. Perché è bello, giusto e fa tanto buon cuore dire che chi si rovina lo fa perché irresponsabile. La grande atleta ha prestato il volto a una campagna di BPlus/Global Starnet Ltd su quella che gli amici di SlotMob hanno giustamente chiamato "una cosa inesistente": il "gioco reposponsabile". Dicono che è prevenzione, ma non serve chiamarsi McLuhan per capire di che cosa si tratta.

Se non vi interessano polemiche, nuoto e tuffi responsabili allora prendetevi un caffè con i numeri vincenti gentilmente offerti dalla bustina di zucchero dalla Sisal (la vedete in copertina).

Peccato che la tanto citata e poco applicata Raccomandazione Europea del 14 luglio 2014 in tema di azzardo chieda agli Stati membri di non usare "personaggi traino" dello sport, dello spettacolo, di qualsiasi campo e ambito per promuovere l'azzardo. Peccato.

Affari & Finanza

Comunque se proprio non vi basta e non vi piace la pubblicità diretta aprite Repubblica e il suo inserto Affari&Finanza, che questa settimana non pubblica nulla sull'azzardo legale nella sua sezione "Gioco Economy" dopo aver dato spazio la settimana scorsa un lungo articolo su quanta innovazione garantirebbero all'Italia le turbine e i processori sviluppati dai signori dell'azzardo di massa…

Proprio oggi, però, un bel paginone ci spiega che il gioco è vietato ai minori di 18 anni e siccome non tutti lo sanno dobbiamo "passare parola". Anziché revocare licenze e concessioni, anziché togliere di mezzo le famigerate slot per minori, anziché chiedere un sistema sanzionatorio serio, si chiede di passare parola.

The Dark Alliance

C'è da chiedersi che cosa stia accadendo alla stampa italiana nazionale che si dice più attenta, proprio mentre la Legge di Stabilità 2016 imporrebbe – ma serve il decreto di attuazione del Sottosegretario Baretta, altrimenti è lettera morta – un parziale divieto di pubblicità e in Parlamento, nonostante una maggioranza a favore, forze oscure fanno ristagnare nel limbo i progetti di legge che vedono come primi firmatari Lorenzo Basso (PD) alla Camera e Giovanni Endrizzi (M5S) al senato. Progetti che prevedono in tre semplici, ma evidentemente scomodissimi articoli il divieto totale e assoluto di ogni forma di pubblicità diretta o indiretta del gioco d'azzardo.

Che cosa sta accadendo? Una talpa, un whistleblowing ci dice la sua. Eccola: "i Concessionari di Stato stanno avvelenando i pozzi. Mentre piangono miseria, sostenendo di essere alla canna del gas a causa dell'inasprirsi di controlli e prelievo fiscale – cosa tutta da dimostrare, peraltro – stanno investendo decine di milioni proprio in pubblicità". Quando gli chiediamo che cosa pensi della pubblicità del gioco responsabile il nostro amico ride. "Questa è quella che funziona di più, perché passa quasi inosservata. Ti fa guardare il dito, mentre si mangiano la luna".

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